Comuni – Qui Scafa
TURISTI AL PARCO LAVIVNIO
Scafa – Lo scorso Ferragosto 1.000 persone lo hanno trascorso nel Parco Lavino. Di più non era possibile, un’ordinanza del Sindaco disponeva che il numero degli accessi non superasse la cifra suindicata, in considerazione delle dimensioni dell’area, 37 ettari, al fine di garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale per prevenire la diffusione del Covid 19. La medesima ordinanza stabiliva che fosse necessaria la prenotazione per accedere. Nei giorni del 15 e del 16 agosto, nel Parco, era presente una postazione sanitaria della Misericordia di Scafa, un nucleo antincendio della Protezione Civile. Erano, altresì, presenti volontari ed il Comandante della Polizia municipale, Mario Sanelli, che vigilavano sulla viabilità ed i parcheggi. «I Carabinieri Forestali, intervenuti per i controlli di competenza, hanno avuto parole d’apprezzamento per l’organizzazione», dice il Sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, che aggiunge: «Erano preposti ai servizi 15 ragazzi affiliati al locale Circolo di Legambiente, 3 addetti alla sicurezza all’ingresso del Parco per assicurare il rispetto delle norme stabilite dall’ordinanza da me emanata, un altro era addetto alla sicurezza del chiosco, 2 soci della cooperativa “Mani Tese” si occupavano della gestione dello stesso chiosco. Questi sono i fatti che qualsiasi visitatore ha potuto constatare. Per parte mia, posso solo ringraziare i volontari, la Polizia municipale e gli utenti che hanno rispettato le leggi e le più elementari norme di civiltà. Senza timore di essere smentito, affermo che il Parco Lavino non è mai stato tenuto bene come oggi. Ovviamente, si può sempre migliorare.» Il week end di Ferragosto è stato anche un importante test per i due nuovi gestori del Parco, il circolo locale di Legambiente e la cooperativa “Mani Tese”, avendo questi rilevato la gestione appena lo scorso 1° luglio. «Noi», spiegano l’ingegner Martina Rocci e Rocco Barbarossa, rispettivamente, membro del Direttivo e Direttore tecnico del circolo di Legambiente, «in quest’ultimo mese, abbiamo fatto opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, a cominciare alla riapertura in sicurezza del sentiero che porta al Mulino Farnese del ‘600. Abbiamo sostituito i vecchi giochi con dei nuovi certificati, abbiamo installato una nuova cartellonistica e riorganizzato i servizi di viabilità e parcheggi. Anche il servizio d’accesso al parco è di nostra competenza, così come la cura della pista ciclabile. Assicuriamo, giornalmente, la presenza di nostri volontari nel Parco per qualsiasi necessità.» L’altro nuovo gestore, la cooperativa “Mani Tese”, ha assunto compiti diversi, come dice il suo Presidente, Anita Di Michele: «Abbiamo messo in sicurezza il chiosco che distribuisce alimenti e bevande, insieme con un altro locale adibito ad infermeria, deposito, spogliatoio e servizi. Abbiamo anche costruito un muretto di contenimento in pietra. Possiamo dire che tutta l’area è stata riqualificata.» Quantunque siano tempi difficili anche per gli enti locali ed il settore no profit, a causa della scarsezza di risorse finanziare, l’Amministrazione Comunale ed i nuovi gestori, «non hanno rinunciato ad investire sul Parco», dice Giancola, che conclude: «Le opere di manutenzione sono state appaltate ad imprese locali. Oggi si parla tanto di economia circolare e prodotti a chilometro zero. Noi, un po’ alla volta, questa realtà la stiamo costruendo, intorno al Parco.»
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