“Le nutrie un vero impatto ambientale”
Ofena – Da Dino Rossi del Cospa: ”
Il piano faunistico venatorio sta per essere sottoposto all’approvazione del consiglio regionale, “bene anzi male, malissimo” (come scriveva spesso il mio amico giornalista Peppe Vespa). Questo piano faunistico costato alle tasche degli abruzzesi migliaia di euro se approvato tal quale i cinghiali i cervi e i caprioli ci li ritroveremo dentro al letto, con ingenti danni all’agricoltura e ai conducenti degli autoveicoli, con una ricaduta negativa sull’economia venatoria, che non è poco! Tutti esprimono il loro parere per l’approvazione di questo cotanto atteso PFRV persino il comitato VIA, (valutazione di impatto ambientale), con un verbale del 04/08/2020 n°3226 ha fatto le sue valutazioni e qui casca l’asino: cosa ne sanno i componenti che compongono questo ente, visto che sono tutti architetti ed ingeneri? Assolutamente nulla, visto che si è fatto invitare alla seduta il Dot, Franco Recchia il promotore di questo scellerato piano, costato alle tasche degli abruzzesi quasi 200 mila euro, redatto dall’ISPRA un ente statale, il quale nelle altre regioni rilascia solo il parere. Nella relazione del V.I.A esce fuori un animale come per magia, si parla addirittura di eradicazione, ma noi cacciatori contadini non abbiamo mai sollevato il problema della nutria e nemmeno il bisogno di eradicarla. Mantenetevi forte ragazzi, il problema per il V.I.A abruzzese è l’eradicazione della nutria alloctona di cui forse ci sono pochissimi esemplari, ma non di una specie autoctona molto più impattante, che indisturbatamente ha scavato una galleria in località Serralunga in pieno parco regionale velino-sirente ed ha eroso una parte di una montagna per un ampio parcheggio. Adesso qualcuno ci deve spiegare come mai il V.I.A capisce di quanti cani usare nelle zone di protezione e di come funziona una braccata abruzzese, quando non si accorge dello scempio in un territorio protetto!? Questo è solo un piccolo assaggio di quello che combina la politica abruzzese da destra a sinistra per finire al movimento 5 stelle con la connivenza delle associazioni ambientaliste, visto che tacciono quando dovrebbero parlare ed alzano la voce quando dovrebbero stare zitti, poi magari per far vedere che esistono fanno ostruzionismo sul piano faunistico o sul calendario venatorio con gravi ripercussioni sull’economia. È ora di iniziare a scoprire le pentole, gli abruzzesi devono sapere di cosa accade nei meandri della politica regionale con ramificazioni nazionali, gli accordi, le spartizioni che mantengono un equilibrio tra le parti interessate per evitare uno scontro a campo aperto.
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