Cospa:per far dispetto alla moglie…


Ofena – Il Cospèa allevatori Abruzzo: “AAAAAAAA cacciatori cercasi, anche incontinenti
Sapete cosa fa un marito per fare il dispetto alla moglie che gli mette le corna: si taglia gli attributi!!
Questo è quello che accade nell’Ambito Territoriale di Caccia di Barisciano e Chietino Lancianese, quest’ultimo è uno dei più grandi come estensione in Abruzzo. Nel verbale del 22 giugno nel verbale si legge che per la presentazione delle squadre per la caccia al cinghiale il numero da raggiungere sono 30 cacciatori per ogni squadra, contrariamente a quanto riportato dal regolamento regionale che prevede un numero minimo di 10 ad un massimo di 80 cacciatori senza vincoli. Da quanto affermato radio caccia, sembra che l’ATC chietino lanciane e barisciano, dietro consiglio del tecnico faunistico oriundo dal nord della regione Marche, abbia dato indicazioni ben precise ai comitati di gestione, in pratica vuole cambiare il modo di cacciare su tutto il territorio regionale iniziando proprio dai due ’ATC. I comitati di gestione incantato dal super tecnico marchigiano si sono fatti abbindolare e inconsciamente vogliono trasformare il nostro modo di cacciare i cinghiali attraverso la nostra braccata abruzzese con le altre delle regioni limitrofe molto più impattanti. I politici ed i tecnici faunistici e ISPRA dovrebbero prendere ad esempio di come si caccia il cinghiale in Abruzzo, un metodo di cacciare che non impressiona l’orso tanto da ritrovarcelo nelle zone di caccia assegnate. Infatti nelle regioni limitrofe per cacciare nelle aree protette si sono dovuti inventare la girata che assomiglia alla nostra braccata abruzzese, in pratica la brutta copia. Noi cacciatori abruzzesi siamo fieri del nostro modo di cacciare e i tecnici super pagati possono tornare nelle loro regioni d’origini e magari riportare indietro i nostri insegnamenti. Tornando agli ATC che si hanno vincolato la presentazione delle squadre a 30 cacciatori, adesso le squadre la caccia la fanno a chi è disponibile ad iscriversi per arrivare a 30 iscritti, si accattano anche i novantenni con i pannoloni, extracomunitari in genere e perché no, anche i migranti positivi al covid. In pratica nel chietino lancianese le squadre sono destinate a scomparire se non trovano persone fittizie disposte a dare loro una mano, tutto questo per capriccio dei tecnici che vogliono cambiare il nostro modo di cacciare. Intanto i capisquadra Abruzzo si sono coalizzati a raccogliere i fondi per presentare il ricorso al TAR se gli atc non faranno marcia indietro e se sarà necessario faremo una manifestazione esemplare davanti la regione volta a regalare tutti i nostri cani da caccia ai dirigenti regionali e all’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente. Questi tecnici non hanno fatto altro che seguitare a portare astio nel mondo venatorio super diviso da leggi e leggine, ma adesso siamo arrivati alla resa dei conti e diciamo basta agli interessi personali e qualche lauta prebenda ai promotori di altre azioni di caccia anche contro Legge dove il mondo animalista tace. Molte sono i casi dove ci assalgono molti dubbi a pensare che gli animalisti sono a servizio della politica!


06 Agosto 2020

Categoria : Dai Lettori
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