Campli e la scala santa
Campli – Il lunedì di Pasqua è il giorno in cui a Campli si guadagna dolorosamente l’indulgenza, salendo la scala santa di 28 gradini di legno di quercia, al termine dei quali si è perdonati se pentiti. La scala santa di Campli si sale in ginocchio, per taluni con autentica sofferenza. Oggi il rito si è ripetuto, presenti numerosi turisti che desiderano vivere un’esperienza davvero singolare. Il rito è antichissimo, ma solo da 15 anni sono stati recuperati l’edificio e la scala. Quella di Campli è una delle poche tradizioni di questo genere in Italia.
Al mondo esistono altre Scale Sante:
a Gerusalemme: anch’essa, secondo la pia leggenda, sarebbe quella percorsa da Gesù;
a Veroli (cittadina in provincia di Frosinone): fu fatta costruire dal Vescovo di Veroli Monsignor Lorenzo Tartagni tra il 1715 ed il 1740 ed è composta da 12 gradini di marmo (nell’undicesimo è racchiusa una presunta reliquia della Croce). Per concessione del Papa Benedetto XIV, chi salga genuflesso questa scala ottiene l’indulgenza quotidiana di 100 giorni e – una volta al mese – la stessa indulgenza che Sisto V concesse alla Scala Santa di S. Giovanni in Laterano.
a Mantova in Palazzo Ducale: Ferdinando Gonzaga, lasciata la porpora cardinalizia per sostituire il fratello Francesco nel governo del ducato di Mantova, incarica l’architetto Antonio Maria Viani di realizzare una Scala Santa che riproducesse ed evocasse in formato ridotto la Scala Santa in Laterano a Roma.
a Campli, cittadina in provincia di Teramo.
a Montano Antilia, in provincia di Salerno.
anche il Sacro Monte di Varallo possiede, nell’insieme degli edifici che rappresentano i luoghi della Passione di Cristo, una copia della Scala Santa, che nella tradizione cristiana simboleggia la scala salita da Gesù nel recarsi a subire il giudizio di Ponzio Pilato. (Nella foto nadir.it uno scorcio del centro di Campli)
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