Lettere – Soccorso alpino a Pescara, schiaffo alla storia e insulto alla memoria
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Non e` una questione di principio ma un fatto del genere non e` giustificato da motivazioni di qualsiasi natura, palesando che scaturisce solo da pretesti. Sarebbe opportuna una lezione storico/geografica, oltre che pratica, per far capire che l’idea di trasferire la Sede Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico da L’Aquila a Pescara e` fuori da ogni logica. Ma ci sono anche, al di sopra di tutto, valutazioni di carattere morale che sembrano non sfiorare neppure taluni personaggi. Intanto la storia ci dice che nel lontano 12 dicembre del 1954, nacque per decisione del C. A. I. il Soccorso Alpino, di seguito inserito nel S. S. N. (118) con utilizzazione dell’elisoccorso. La sezione de L’Aquila del C. A. I. nasce 11 ani dopo quella nazionale, nel 1874. In riva all’ adriatico, invece, nel 1932… Quanto all’ovvia assurdita`della situazione e` bene anche rammentare che mentre la sede sociale aquilana e` di proprieta`, per quella piu`nuova, piu` grande, piu` bella e assolutamente inutile che si dovrebbe approntare a Pescara, non si potrebbe che pagare un canone di locazione, ovvero sprecare soldi. Ma, come accennato all’inizio, nel rinfrescare le idee a molti che ignorano o trascurano certi valori, oltre al ricordare che il CAI aquilano, nella sua lunga vita ha realizzato imprese di valore elevato sia a livello locale che nazionale, specie con innumerevoli interventi di soccorso, e` bene che nessuno dimentichi che i volontari del locale Soccorso Alpino, e tutta la citta` Capoluogo di Regione, hanno anche pagato un pesante tributo in vite umane. Come avvenne il 6 febbraio del 1983, quando una valanga travolse una squadra di volontari del Soccorso Aplino, durante un’esercitazione. Avviata malgrado le avverse condizioni del tempo proprio per addestrare al meglio al salvataggio, in montagna, di chi e` in difficolta`, senza fermarsi di fronte a nulla. Stefano Micarelli, Riccardo Nardis, Piermichele Vizioli persero la vita, da eroi. Portare avanti questo disegno inconcepibile sarebbe un oltraggio intollerabile alle Vittime. Non posso non rimarcare che il Capoluogo di Regione, che e` L’Aquila, anche se a molti fa comodo ignorarlo con il servile tacito assenso di chi dovrebbe fare fuoco e fiamme, e` di fatto fulcro di in un contesto ambientale, tra montagne e zone ricche di vegetazione arborea, che rende ineludibile la necessita` della presenza continua di uomini e mezzi, compresi elicotteri e aerei attrezzati, da impiegare in tempi rapidissimi. E non aspettando che arrivino da Pescara o Roma. L’aeroporto di Preturo deve essere dotato di mezzi idonei e personale senza tergiversare e senza risicare. Quanto ai politici locali e regionali dubito che al di la delle dichiarazioni di circostanza abbiano voglia di intervenire per risolvere senza indugi tali problemi. Forse manca il tempo, che si trova per celebrare (per cosa e per chi?) l’istituzione delle regioni, per il panem et circenses estivo, o per le campagne di autoreferenziazione, corroborate dalle solite patetiche indagini a campione, al termine delle quali anche gli sgorbi si convincono
di essere splendidi e di piacere a tutti. Tutti chi?
(Ndr) - Il silenzio che ha accolto la notizia dimostra che con i suoi politici, oggi L’Aquila non merita di più. E i potenti regionali la trattano da silenziosa e acquiescente pecorella smarrita.
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