Nuovo centro commerciale a Centi Colella: contrarietà da parte di diverse associazioni
L’Aquila – (F.C.). “Le Associazioni Archeoclub L’Aquila, Italia Nostra Sezione “Carlo Tobia” L’Aquila, Legambiente Abruzzo Beni Culturali-L’Aquila, Pro Natura L’Aquila, ancora una volta esprimono massima preoccupazione per il progetto di un ennesimo insediamento commerciale in area Centi Colella e ritengono di riconfermare con forza quanto espresso in occasione della sua approvazione da parte della Giunta comunale”. E’ quanto si legge in una nota congiunta. “Oggi – aggiungono – la questione si pone in termini semplici ed ancora più stringenti in vista della ripresa dalla pesante crisi indotta dall’emergenza sanitaria ancora in essere, e in particolare riferimento all’auspicata e strategica rivitalizzazione del Centro storico. Il futuro delle città è sicuramente legato a nuove strategie che considerino prioritaria una programmazione che riduca gli inquinanti, il consumo di suolo, la circolazione di mezzi privati a favore di un efficiente servizio pubblico e di un incremento della mobilità a piedi e in bicicletta. Anche a L’Aquila il Piano di Mobilità Sostenibile (Pums), adeguandosi alle direttive europee e nazionali, mette al centro dell’interesse il cittadino favorendo un miglioramento della qualità della vita e stili di vita utili a salvaguardarne la salute”. “La riduzione del consumo di suolo – sostengono le associazioni – è ormai obiettivo ineludibile e viene concretamente perseguita nella programmazione urbanistica di molte città, si è inoltre ormai concordi sulla necessità di un riutilizzo delle strutture esistenti in presenza di un calo demografico e di un edificato in eccesso rispetto alle necessità. Una città che vuole guardare al futuro, al miglioramento della qualità della vita, a una rivitalizzazione del proprio Centro storico che sia il più rapida possibile, non può oggi fare scelte del tutto antistoriche e immaginare la presenza di un’ennesima e superflua area commerciale raggiungibile solo in auto, con un ulteriore consumo di suolo e impatto paesaggistico-ambientale”. “Auspicano vivamente che il Consiglio comunale escluda questa scelta dal futuro della città”, termina la nota.
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