Se la ragione è di tutti (tranne che nostra)
(di C.D.S.) – “Hanno tutti ragione” è il primo romanzo del regista Paolo Sorrentino. La storia raccontata inizia a cavallo tra il 1979 e il 1980. Il protagonista è Tony Pagoda un cantante melodico napoletano che ritorna dall’America a Napoli, dopo anni. Ha un passato interessante e carico di ricordi che racconta nella prima parte del libro. Ricordi di adolescenza, gli amici di sempre, l’amore per Beatrice, l’unica donna che abbia davvero amato. Tony è un essere umano cinico, cattivo. Ma di una cattivera intelligente, se così si può dire. Intelligente, meschina e quasi inevitabile. Una cattiveria che rende noi umani, costantemente vittime e carnefici. Lui stesso ci pensa spesso a questa cattiveria, ne parla senza pudore, entrandoci dentro, capendola appieno e quasi elogiandola. Vive solo di musica, Tony; di donne, di sesso, di cocaina. Non riesce a vivere senza, eppure sa gestirla benissimo. Non sopporta nulla e nessuno. Detesta le persone che girano in tuta da ginnastica o piuttosto le cittadine del centro Italia, che si trova a conoscere così bene per via delle tournee che fanno parte del suo lavoro. Cittadine che hanno apparentemente una vita linda che lo infastidisce e si ritrova a riflettere su Napoli, regalando alla città parole bellissime. Il libro è tutto raccontato in prima persona e Tony snocciola, continuamente, una serie di verità, che il lettore non può non apprezzare, verità amare, sorrisi disillusi che diventano ghigni, pensieri che diventano corpo e si fanno disillusione frustrata ed aspra. Edito da Feltrinelli e presentato il 29 scorso, è un libro riuscitissimo e da leggere tutto d’un fiato. Il protagonista chesi lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo “catalogo” di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati e scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto; ci ricorda tanto noi, sbandati da un terremoto che ha solo rivelato quanto fragile è l’esistenza di ognuno. Grande romanzo e grande romanziere Sorrentino, ma speriamo non lasci il cinema.
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