Riapertura, moscia e con preoccupazione
Primo giorno di semiriapertura anche in Abruzzo, con alcune regole davvero strane, come il divieto di giocare a carte nei locali. Chi sa chi ci va pensare a cose del genere… Impossibile sapere come è andata, ma qualcosa si appura semplicemente chiedendolo agli interessati. Lo abbiamo fatto con un barista di Teramo e un barbiere della costa. Per quel poco che vale, è significativo.
Il barista teramano è di poche parole. Ha venduto una decina di caffè, due cappuccini, tre aperitivi, qualche cornetto. In casso poche decine di euro ma lui, aggiunge , ne paga 80 al giorno di affitto per il locale. Se l’aria che tira non cambia, aggiunge, non posso restare aperto a lungo. Una signora anziana, intanto, spazza continuamente e spruzza un liquido sanificante su scaffali e vetri.
L’acconciatore della costa ha un bel locale, moderno e ben attrezzato, per donna e uomo. Ha due prenotazioni femminili per la giornata, ed ha sbrigato tre clienti uomini: barba e capelli. Nessuno aveva prenotato, non sapevano. Un nero con una chioma come un cesuglio è andato via bofonchiando contro l’Italia. L’acconciatore non è pessimista: sa che della sua forbice hanno bisogno tutti e della sua bravura soprattutto donne assetate di bellezza da recuperare. Domani andrà meglio, conclude. Intanto fuori passano persone e nessuno indossa la mascherina. Controlli neppure a pensarci. Che siano troppi quelli che pensano sia finita?
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