Burosauri e regole fuori di testa


Senza sapere come finirà la stesura definitiva del decreto che fu aprile ed è maggio, ma forse sarà giugno, perché siamo stufi di seguirne il parto cesareo, diciamo senza esagerare che i burosauri e i mille esperti del del governo non sono mai stati su una spiaggia, magari affollata come quelle romagnole. Non hanno la minima idea di come le cose vadano sull’arenile e tra le selve di ombrelloni e sdraio.
Altrimenti non scriverebbero regole da malattia mentale, tipo tanti metri tra ombrelloni, niente teli sulla sabbia, magari mascherine in faccia a 35 gradi e quanto altro andiamo ascoltando i giro. Chi pensa alle incredibili limitazioni di cui si parla, è lontano da ogni verosimiglianza. O meglio è fuori di testa.
Il turismo balneare, colossale industria italiana, o si apre o si tiene chiuso. Se vi saranno le condizioni per tenerlo chiuso, nessuna esitazione. Lo si faccia e si pensi all’aspetto economico, nei limiti del possibile e non tenendosi in equilibrio sul filo del ridicolo.

PENSIERINO – Si materializza l’assurdo: stranieri da far tornare per raccogliere frutta e verdura, titolari di reddito di cittadinanza a casa pagati. Nessun politico di quelli che ogni giorno dichiarano e straparlano su tutto ci trova niente di strano. Più una cosa è storta, meno si fanno sentire.



13 Maggio 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale | Senza categoria
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