Mondo della scuola: genitori disorientati e preoccupati su future iniziative poco chiare
Pescara – (F.C.). “Grande sgomento tra i genitori per l’eccessiva approssimazione che si pone in una fase così delicata per tutto ciò che riguarda il mondo della scuola”. Lo esprime l’associazione Par (Patto per l’Abruzzo resiliente – Sicurezza scuole e territorio), in una lettera al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a proposito della riapertura dell’anno scolastico “con modalità ancora da definire e una probabile prosecuzione della didattica online con possibilità di turnazioni a piccoli gruppi per la frequenza in aula”. In particolare l’associazione si sofferma sull’”inadeguatezza delle strutture scolastiche nel rispetto delle norme per la sicurezza dei lavoratori della scuola e degli studenti”, sottolineando che l’utilizzo di spazi “alternativi, come corridoi e cortili, rappresenterebbe un caos totale”. Per quanto riguarda i problemi principali dal punto di vista della didattica e dello sviluppo psicofisico ed emotivo degli studenti, la didattica a distanza (Dad) “è stata una soluzione avviata in situazione di emergenza, pertanto le famiglie sono state obbligate ad accettarla, come soluzione emergenziale e di breve durata, ma ogni fascia di età è colpita in malo modo da questa imposizione per diversi aspetti. Primo fra tutti – sostiene Par – gravemente violato per ogni studente, dai 5 ai 19 anni, il diritto alla disconnessione”.L’associazione parla poi di “disomogeneità delle modalità di svolgimento della Dad” e definisce un “dramma” quello dei ragazzi disabili, “totalmente non considerati”. Per questi motivi, Par dice “no agli schermi, alla iper connessione di studenti e docenti, all’anarchia didattica, soluzione sbrigativa che non considera le necessità degli studenti”, ma propone “strutture di emergenza come tendoni, utilizzo di locali in disuso, lezioni all’aperto con strutture mobili di semplice montaggio, nei luoghi e zone dove si presenti possibile, brevi lezioni in formato video da fruire non in diretta, linee guida nazionali o regionali per regolamentare la scuola che sia inclusiva per tutti e che torni ad essere un luogo fisico di condivisione e crescita”. (fonte ANSA)
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