Lettere – Mancava il furgone con il megafono
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Che la gente sia giustamente esasperata dal “virus” e dalla limitazione della liberta`, peraltro necessaria, e` evidente. Che lo sia anche, se non in misura maggiore, dall’ossessivo bombardamento a mezzo radio, tv, giornali e anche sui cellulari, prodotto da bollettini, raccomandazioni su come lavarsi le mani (dopo mesi….), spot pagati con denaro che andava impiegato meglio, invece a piu` di uno sfugge. Per non privarci di nulla serviva solo il megafono, come in tempo di guerra, per precisare tutto cio` che si puo` fare, cioe` nulla e quel che non e` consentito, cioe` tutto. Non so chi l’abbia deciso ma ho il diritto di dire che non se ne sentiva il bisogno.
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