Comune, l’opposizione fa la voce grossa
L’Aquila – Scrive il gruppo di opposizione in Comune: “Chiediamo di nuovo e con forza che torni a riunirsi il Consiglio comunale.
Se il Sindaco continua ad avere problemi con la sua maggioranza, come è stato almeno per l’ultimo anno di governo della città – basti ricordare le numerose adunanze “a vuoto” per mancanza del numero legale – lo riferisca apertamente alla città, invece di continuare
sfruttare l’emergenza sanitaria in corso per impedire il confronto democratico.
Dall’inizio
della crisi, si sono svolti unicamente tre “incontri” tra consiglieri comunali in via telematica: nessun atto o provvedimento è stato sottoposto alla discussione e al voto del Consiglio che possono svolgersi solo “in presenza”.
Crediamo
invece, che, ancora di più in un momento di pesanti limitazioni ai diritti e alle libertà individuali e collettivi, sia imprescindibile garantire il confronto aperto tra tutti i rappresentanti delle cittadine e dei cittadini. Lo sta facendo il Consiglio regionale
riunendosi nella sala ipogea, ritenuta quindi sufficientemente grande da garantire il necessario distanziamento. Siamo certi che la stessa sala non verrà negata al Consiglio comunale. Il Sindaco e i suoi sodali non possono continuare a tenere in ostaggio
la democrazia in nome dell’emergenza sanitaria, accentrando decisioni strategiche e utilizzando la comunicazione istituzionale come forma di propaganda personale.
La
nostra città non è stata colpita dal virus così tragicamente come accaduto purtroppo in altre zone d’Italia. Una circostanza che, se non ci consente di abbassare l’attenzione sulla prevenzione e sul contenimento dell’epidemia, ci permette però di affrontare
con più lucidità e serenità quella che è la conseguenza più disastrosa della gestione dell’emergenza sanitaria in corso: la crisi sociale ed economica e l’impoverimento repentino di tante persone che vivono nel nostro territorio. Si tratta di una situazione
che deve portare a un radicale ripensamento delle politiche escludenti messe in atto finora dalla destra al governo in campo abitativo e socio-culturale.
Per
questo è necessario un dibattito ampio e trasparente con tutte le forze della città, a partire dalle riunioni del Consiglio comunale, sede, per elezione, del confronto democratico.
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