W0jtyla, verso i cent’anni di un uomo speciale
L’Aquila – (GC) – Il 18 maggio saranno cent’anni dalla nascita di un uomo speciale, Karol Wojtyla, che vogliamo ricordare in anticipo. Papa Giovanni Paolo II ebbe un legame forte con l’Abruzzo e con L’Aquila e il suo amato Gran Sasso, dove si trova – ma L’Aquila non se n’è mai resa conto davvero – il santuario suggestivo dedicato a Wojtyla , visitato da migliaia di fedeli e pellegrini ogni anno. Difficile per loro persino trovare la strada per arrivare al santuario…
Il papa scelse uno dei luoghi più umili e appartati per le sue gite sul Gran Sasso, per i suoi riposi silenziosi ai piedi di quella che sarà la cime a lui dedicata. Una cima che pochi conoscono e raggiungono.
Chi come noi ha avuto la fortuna – per lavoro giornalistico – di seguire da “paologo” dell’0Agenzia Italia Karol nei suoi viaggi nelle Marche, in Abruzzo e in Molise, può laicamente testimoniare che quel pontefice era un uomo speciale, capace di lasciare senza parole anche i più loquaci e scettici. Occhi che guardavano – e vedevano – davvero lontano, nei cieli delle montagne o chi sa dove altro. Sconcertante ed enigmatico quel pontefice, ma soprattutto quell’uomo.
Sono cento anni dalla sua nascita, 15 dalla sa morte, ma nessuno può, riferendosi a lui, parlare di scomparsa.
Anche lui, se fosse da queste parti, sarebbe come gli altri vip della Chiesa devoto alla Madonna contro il virus che dilaga. Quella Madonna che, diceva lui, deviò lievemente la pallottola che doveva ucciderlo quando gli spararono a San Pietro.
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