Un anno


L’Aquila – Riceviamo da Vincenzo Vittorini: “Un Anno è passato!!!! Un Anno dalla tragedia!!Un Anno dal perdere TUTTO in soli 28 secondi!!Un Anno dal vuoto infinito!! Ma un anno in cui io, Federico e tutti i nostri familiari,legati da un grande sentimento di amore, abbiamo cercato di reagire e continueremo a farlo traendo forza dai ricordi della nostra famiglia nella vita passata,nell’altra vita.
Un anno che ha reso eterno un sentimento meraviglioso: l’Amore per le nostre Stelle.
Un anno che ha consolidato in me la gioia di avere incontrato una donna speciale, Claudia, e la gioia per due figli speciali, Fabrizia, la mia piccola Bambi, forte e tenace, e Federico, in cui l’ansia della sua età si è trasformata in un coraggio enorme.
La fortuna e la gioia di avere avuto, ma di avere anche ora e per sempre, una Famiglia splendida che ti coccola e ti stimola a fare.
La mente ripercorre tutti questi anni attimo per attimo, ricordando sia i momenti belli che quelli brutti, quelli appassionati e quelli noiosi, quelli calmi e quelli litigarelli. Alla fine tutti meravigliosamente belli e da ricordare.
Spero che la mente non faccia cilecca perché, non avendo più che poche briciole della vita prima del 6 aprile scorso, è la mente che ci permette di andare avanti basandosi sui ricordi, le sensazioni, gli odori che non ci sono più, ma che dentro di noi rimarranno sempre.
La perdita, il distacco, il “mai più” sono terribili. Eppure dobbiamo andare avanti: se non lo facessimo sarebbe come deludere le nostre stelle, e sono tante. E’ dura, durissima, è difficile resettarsi eppure va fatto per chi verrà dopo di noi, ma anche per noi e per loro che ci sono vicine.
Loro, secondo me, guardano, sentono, parlano, vivono attraverso noi e noi attraverso loro perpetuando un sentimento di Amore Infinito. Perciò dobbiamo continuare a vivere, a lottare per ripartire e continuare.
Grazie Claudia, grazie Fabrizia per ciò che ci avete dato e continuate a darci. Grazie Federico per la forza che mi dai ogni giorno. Con un Amore Immenso”.
(Ndr) – Ci uniamo al suo dolore, che è nobilissimo, e a quello di tutti coloro che un anno fa persero i cari, o soltanto gli amici e i consocenti. 308 diventati in 12 mesi molti di più, perchè si è continuato a morire per il terremoto. Tanti sono finiti in pezzi “dentro”, pur restando in vita, e forse non ce la faranno mai a ritrovarsi. La città che non c’è è straziante e ogni giorno rinnova ferite e melanconie inguaribili. La vita ci ha costretti ad una prova spaventosa, più forte di molti di noi. E andiamo avanti spesso con il pianto negli occhi e il groppo in gola. Stridente il fulgore della primavera che sta esplodendo in fiori e colori. Questa disfatta passerà? Forse, ma oggi ci pare impossibile.


31 Marzo 2010

Categoria : Dai Lettori
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