Zapparsi l’orticello è lecito o no?
Ofena – Dino Rossi del Cospa Abruzzo pone un problema non irrilevante nell’attuale confusione generale su ci’ che si può fare oppure no: “Ordinanze coronavirus molto restrittive nei piccoli centri si rischia l’abbandono del territorio.
Si rende noto che i nostri piccoli centri montani hanno una media bassissima di popolazione, molti sono pensionati e piccoli artigiani. Gli abitanti di questi paesini montani sono perennemente in quarantena, gli unici punti di ritrovo sono le farmacie, i negozi, l’ambulatorio medico e i bar, adesso chiusi. Da premettere che queste zone sono indenni da coronavirus, ma si lascia liberamente entrare le persone provenienti da zone rosse senza giustificazione, senza nessun controllo, ma poi si va a terrorizzare quelle persone che si recano nei campi a coltivare l’orticello, oppure a potare gli ulivi. È bene far notare che le piante non sono asintomatiche al coronavirus, anzi se le persone si lasciano liberamente andare a coltivare evita di fare la fila nei negozi, in quanto possono raccogliere frutta e verdura dai propri campi. Persone costrette sotto al sole a fare la fila per accedere nei negozi, dove i gestori mettono un cesto con i guanti da indossare, dove mettono le mani tutti i clienti, positivi o negativi al virus per non parlare degli addetti a servire, i quali con un paio di guanti se li infilano la mattina e se li tolgono la sera con il rischio di infettare tutto, come d’altronde accade anche ad alcuni grandi negozi delle città . Le mani vanno disinfettate molto spesso invece di indossare guanti con la convinzione di essere in regola. Ci rivolgiamo al Presidente della regione Abruzzo al fine di fare un’ordinanza ad hoc per i piccoli centri, chi entra deve fare il tampone e dimostrare di non essere infetto, altrimenti questi piccoli centri dove l’età media è di 70 anni saranno sterminati, nel contempo lasciare che i cittadini continuano a fare i lavori dei campi per l’approvvigionamento delle derrate alimentari.
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