CURA ABRUZZO”, I SINDACATI: “ARRIVA UN NUOVO


Cgil, Cisl, Uil, Ugl: “Avevamo proposto un confronto aperto, costruttivo e leale sul provvedimento, ma la nostra richiesta è caduta nel vuoto” -

Pescara – “In arrivo un nuovo condono: nella pandemia da Covid-19 la Regione Abruzzo ne approfitta subito per un provvedimento
non all’altezza della situazione, che tutela solo gli interessi di pochi
a discapito della moltitudine di famiglie e lavoratori nesti”. Lo
affermano Cgil, Cisl, Uil, Ugl Abruzzo, a proposito della legge
regionale recante “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia e
l’occupazione connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”,
approvata mercoledì dal Consiglio regionale. I sindacati sottolineano
inoltre di aver “chiesto audizione presso le commissioni competenti, e
di poter dare il loro contributo per rispondere all’emergenza ed alle
esigenze del sistema produttivo e dei cittadini, ma tale richiesta è
caduta nel vuoto”.
Le quattro sigle, “alla luce di quanto sarebbe stato approvato, che
apprendiamo dalla stampa dato che non abbiamo ancora avuto modo di
visionare il testo”, definiscono “comprensibile il non coinvolgimento
dei sindacati confederali, considerato che probabilmente le forze
politiche di maggioranza si aspettavano già da Cgil, Cisl, Uil e Ugl una
sonora bocciatura del provvedimento: la legge “Cura Abruzzo”, infatti,
non è all’altezza di una crisi economica e sociale che si preannuncia
devastante perché non sostiene realmente le famiglie e le imprese.
Inoltre, con questo provvedimento si è scelto di strumentalizzare
l’emergenza per favorire qualcuno a danno di tutta la comunità dei
cittadini abruzzesi”.
Il riferimento dei sindacati, in particolare, è alle misure introdotte
per favorire la “pace legale con le imprese”. “Con tali misure –
sostengono le organizzazioni sindacali – si vorrebbe eliminare il
contenzioso in essere con le imprese abruzzesi, sia in materia civile
che amministrativa, definendo transattivamente le vertenze pendenti che
le aziende hanno in essere con l’ente Regione, gli enti, le agenzie, le
aziende regionali, le Asl e le società controllate dalla regione. Se è
vero che dovremmo fare tesoro del passato per comprendere il futuro –
osservano Cgil, Cisl, Uil, Ugl Abruzzo – dovremmo ora ricordarci
dell’enorme contenzioso civile ed amministrativo che negli anni passati
la nostra Regione ha avuto con le imprese private. In questo senso la
legge appena approvata prevederebbe che l’Avvocatura regionale privilegi
le ipotesi di bonario componimento della lite con il rischio di un grave
danno erariale per la Regione Abruzzo e per i cittadini abruzzesi, che
potrebbe regalare ingenti risorse alle imprese private che non hanno
rispettato le leggi o gli accordi negoziali sottoscritti con gli enti
pubblici”.
“Un vero e proprio condono camuffato, una richiesta agli uffici legali
di attuare una rinuncia parziale al recupero di soldi pubblici verso
quelle imprese che non ne avrebbero alcun diritto, una resa contro chi
si ritiene non abbia rispettato le regole – rimarcano le quattro sigle
-. Ci domandiamo quanto tutto questo sia legale e conforme ai principi
del nostro ordinamento ed all’interesse dei cittadini abruzzesi
contribuenti. Avremmo voluto dire tutto ciò ai consiglieri che hanno
votato il provvedimento, avevamo chiesto di essere coinvolti nelle
scelte che il Consiglio Regionale si apprestava a fare ma c’è stata la
precisa volontà di escludere le parti sociali, in particolare il
sindacato, da ogni costruttivo confronto di merito. Ci saremmo aspettati
di meglio! Una legge che impegnasse da subito una ingente massa di
risorse sulle famiglie in difficoltà, sui lavoratori e sulle tante
imprese oneste che chiedono immediate misure concrete ed efficaci per
poter ripartire appena l’emergenza finirà. Spiace constatare –
concludono Cgil, Cisl, Uil, Ugl Abruzzo – che, ancora una volta, si è
persa un’occasione per lavorare insieme per il bene del nostro Abruzzo”.


03 Aprile 2020

Categoria : Politica
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