Saperne di più – Il virus e le predizioni
Del virus corona che ci sta mettendo in ginocchio o anche peggio sappiamo solo di non sapere nulla. Non è sui libri, è mutevole, insidioso, avanza veloce e asfalta città imponenti come New York. Ogni giorno ci attacchiamo ad un dato con aumenti e caldi evidentemente non significativi: quelli dei contagi e dei decessi. La sola sicurezza è che sono tantissimi. Scenari spaventosi.
C’è chi azzarda predizioni ma ormai si usano solo verbi al condizionale: dovrebbe, potrebbe. Si asptta il ppicco, ma chi davvero può indicarlo?
Si ricorre alla storia, consolandosi con il fatto che le altre pandemie sono arrivate e se ne sono andate. Andrà via anche questa, viene fatto di riflettere. Il prezzo che pagheremo, e stiamo pagando, è mastodontico. I morti non si contano, i soldi che occorreranno neppure. Sappiamo – altra magra certezza – solo che non li abbiamo e faremo debiti.
Affidiamoci alla scienza. A L’Aquila sardonica e sarcastica dicono: “Chi atru non tè colla moje s’addorme”. Poco cavalleresco, certo, ma pragmaticamente eloquente.
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