Il papa: “Vi ho tutti nel cuore” e prega sulle spoglie di Celestino Quinto alla Porta Santa
L’Aquila – “Ho nel cuore tutte le vittime di questa catastrofe. La sosta a Collemaggio per venerare le spoglie del santo papa Celestino Quinto mi ha dato modo di toccare con mano il cuore ferito di questa città ”. Queste le parole di Benedetto Sedicesimo a Onna, dove è giunto con forte ritardo, perchè costretto a muoversi in auto dal Vaticano dal maltempo. La sosta a Collemaggio rappresenta il momento più significativo di questo pellegrinaggio del pontefice, accanto al quale ad Onna è stato visto Gianni Letta in rappresentanza del governo italiano. “Questo luogo – ha detto il papa alla scuola della GdF di Coppito – consacrato dalla preghiera e dal pianto per le vittime costituisce il simbolo della vostra volontà tenace di non cedere allo scoraggiamento. Nec recisa recedit, il motto della finanza, sembra bene esprimere quella che il sindaco ha definito la ferma intenzione di ricostruire la città con la costanza caratteristica di voi abruzzesi”.
“I gesti commoventi – ha detto al pontefice il sindaco Massimo Cialente – che ha compiuto incontrando gli aquilani ad Onna , pregando davanti alla casa dove tanti giovani studenti sono morti, donando il suo prezioso pallio a Celestino V, resteranno impressi per sempre negli occhi e nella memoria degli abitanti del capoluogo d’Abruzzo e di tutti gli abruzzesi. Ho citato Celestino V, papa della fratellanza e della riconciliazione. Ci sarebbe piaciuto – ha continuato Cialente – accoglierla nelle celebrazioni del giubileo aquilano, il 28 agosto, data della Perdonanza. Era il sogno di tutti gli aquilani e anche il mio. Invece, oggi, la accogliamo con quel poco che ci è rimasto, con le lacrime di chi ha perso i propri affetti. Con le macerie di una città e di un territorio che ha subìto una profonda ferita, ma che non si è spezzata e non si spezzerà mai”.
Il presidente della Regione Gianni Chiodi ha detto: “Noi, da popolo fiero quale siamo, siamo pronti a stringerci attorno a lei per consegnarle le nostre intenzioni e la nostra disponibilità istituzionale nello stile che la protezione civile, il governo e tutte le istituzioni e i volontari hanno dimostrato sin dai primi istanti della tragedia. Vogliamo, Santità , ripartire dal ricomporre le nostre famiglie, ridare serenità ai nostri figli”. E ancora Chiodi: “Ricostruiremo la città dell’Aquila con le case, ma anche i negozi e le chiese, i paesi con i loro centri storici. Ma soprattutto ci aiuti, Santità , anche da lontano”.
Alle 11,20 il Papa si è inginocchiato davanti alla Porta Santa di Collemaggio, magnifica basilica semidistrutta, a venerare la teca con le spoglie di Celestino: il momento più significativo, assolutamente imprevedibile fino a poco tempo fa, della tragica vicenda che a questo punto diventa storia.
Alle 11,40 Benedetto XVI è giunto in prossimità del cratere della casa dello studente. Ha stretto a lungo le mani del giovane che gli ha parlato, a nome degli iscritti all’Università dell’Aquila. Il pontefice, a Onna, ha affidato alla Madonna di Roio (Nostra Signora della Croce) “la città e tutti gli altri paesi toccati dal terremoto”.
A mezzogiorno, il papa è giunto nella scuola della GDF. Ad attenderlo il presidente Chiodi, la presidente della provincia Pezzopane, il sindaco Cialente, l’on.Lolli, l’on.Scelli, l’on. Pelino e il comandante della scuola aquilana GdF, gen. Fabrizio Lisi con il comandante regionale della Finanza, gen.Antonio Quarato. Presenti testate giornalistiche, tv, radio, agenzie, network privati di tutto il mondo.
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