Madonne, croci e preghiere: Petrocchi ha preceduto il papa
L’Aquila – Il vescovo dell’Aquila Petrocchi è un cardinale, quindi scelto dal papa, ovviamente perché è in gamba e possiede grandi qualità . Qualità che emergono quando il momento è grave e oscuro come l’attuale. Ieri il papa (senza mascherina) ci è stato mostrato in tv camminare nel centro di Roma completamente deserto, per recarsi a pregare una Madonna della salute del popolo romano e un crocefisso del ’500 che fu – dice la tradizione romana – portato in giro per la città afflitta dalla peste, per chiedere la salvezza. Che poi arrivò visto che Roma è ancora al suo posto.
Ai due storici simulacri il pontefici, in silenziosa preghiera, avrà presumibilmente chiesto il miracolo di liberare la citt’ e il mondo dal corona virus.
Pochi giorni prima il nostro cardinale vescovo aveva formalmente affidato L’Aquila alla sua stria Madonna del Popolo aquilano, un simbolo di fede e di osservanza molto importante da queste parti. Il gesto significa: Madonna, salva e proteggi L’Aquila, che davvero ha già dato…
Quando i grandi della fede e della religione si rivolgono a santi, madonne e crocefissi chiedendo aiuto, la situazione è quanto meno seria. Se non drammatica e pericolosa. In passato simili gesti – dice la tradizione – avrebbero funzionato, come quando nel Sud si prega per la pioggia.
Comunque, Petrocchi bravissimo. Tempistica perfetta. Se poi dovesse anche funzionare, meglio ancora.
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