Zona rossa, vi dice qualcosa?


Non si chiama zona rossa, ma è come se lo fosse: parliamo dell’Italia sotto Conte, divenuta da ieri un grande territorio “protetto”. Queste due parole, zona rossa, a molti in Abruzzo, dal 2009 e poi ancora nel 2016 e 2017, suonano familiari. E parlano : ricostruzione neppure cominciata in alcune zone, lontana dal completamento in altre. Miliardi spesi, lavori, cantieri, vite interrotte o spazzate via. Morti non ancora onorati, a L’Aquila, feriti nel corpo e nella mente. Per molti, una agghiacciante riproposizione di sofferenze che nessuno dimenticherà.
A rendere più inquietante la situazione il ritorno a galla di un nome , Bertolaso, che a tanti pare la persona adatta in questo momento infettato.
Con tutta la fantasia del mondo, nessuno avrebbe previsto di sentir parlare ancora di zone rosse e taumaturgici Rambo, in circostanze difficili e ancora più insidiose di quelle post sisma.
Non giudichiamo, perché è troppo facile starsene alla tastiera di un computer a sproloquiare. E’ idfificle invece agire bene e con efficacia. Cosa che, finora, non è avvenuta che troppo tardi. Faccia chi deve fare, e scelga chi deve scegliere. Ma produca effetti immediati, perché siamo al naufragio del Titanic. In Cina ci stanno riuscendo. Magari imitiamoli e se si deve passare con il rosso , si faccia, ma in cambio di risultati. Altro non è giusto dire, in questo momento, in cui pensosi silenzi debbono sostituire chiassose e saccenti prediche.

PENSIERINO – Se ti guardi intorno, ti accorgi che il posto più sicuro, l’unico sicuro, è la Luna. Che fai tu Luna in ciel? Non guardi gli amanti, ma gli infettati.



10 Marzo 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.