Nemico minuscolo, paura gramde


Come scrivevano i vecchi cronisti, dopo un delitto o un’altra brutta vicenda, la Polizia “brancola nel buio”. Immagine efficace allora, di più oggi di fronte ad un nemico piccolissimo – un virus – che ha generato una paura grande e dilagante.
Cosa sappiamo rispetto a 15 giorni fa? Non dobbiamo starnutire o tossire in faccia alla gente, meglio evitare baci e abbracci, o strette di mano. Stare lontani l’uno dall’altro, possibilmente starsene a casa o camminare nei luoghi poco bazzicati. Se si è dei poveri vecchietti, rottamarsi tappati in casa fino a chi sa quando.
Del virus sappiamo poco o nulla, era ignoto ed è ignoto o quasi. Arriva colpisce e – speriamo – se ne va. Sappiamo che solo dopo molti morti e contagiati il governo ha cominciato a mostrare attributi e a decidere qualcosa, come la chiusura delle scuole. Ci voleva tanto per capirlo? Contro i ladri che speculavano sulle mascherine, si sono mossi dopo molto tempo. Come se dormissero sonni profondi o vivessero in un eterno week end del comprendonio. Per non pensare di peggio.
Tirando le somme, non sappiamo niente e facciamocene una ragione. Sapremo, un domani, ma solo quello che il virus ci ha consentito di capire.

PENSIERINO - Abbiamo sempre amato libri e cinema di fantascienza. Fin dai tempi in cui leggevamo Verne o Wells. Quanta geniale verità e anticipazione contenevano. Magari qualche studente annoiato a scuole chiuse provi a leggerne qualcuno.



04 Marzo 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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