PD merce rara, Cialente solitario – Provincia marsicanizzata e Marsica celanizzata…


L’Aquila – L’Aquila è ormai un’enclave in territorio PdL. L’Abruzzo è il territorio, l’Aquilano (oltre al caso isolato di Vasto) è la riserva indiana in cui ancora esiste un’istituzione con sindaco del PD (Cialente) e un deputato del PD, Giovanni Lolli. Di parlamentari di quel partito, però, ne esistono altri in Abruzzo. Di sindaci “pidini” invece nemmeno uno, almeno in un centro importante. Qualche macchia rossa o rossastra di percepisce nei centri minori, dove, si sa, a dominare il campo sono le liste civiche che spesso sono arlecchinate autwentiche. Nel senso cromatico, naturalmente. Alla Provincia domina da ieri sera il centrodestra, e spiccherà senza dubbio un’opposizione arguta e intelligente, quella di Stefania Pezzopane, che vestirà i panni del capo della minoranza. Il consiglio provinciale sarà formato da 14 esponenti della parte vincente, e 10 di quelle minoritaria.
Il vento ciclonico del centrodestra ha portato a termine il lavoro che tutti si aspettavano: molti auspicandolo, altri temendolo. Hanno vinto quelli che auspicavano. Come razionalmente dice Del Corvo nell’intervista tv al nostro sito, nessuno si aspettava che L’Aquila città punisse la Pezzopane. Di cosa poi? La città l’ha amata fino allì’ultimo e l’ha votata. Alcuni centri del cratere hanno fatto lo stesso, ma molti altri hanno scelto Del Corvo. E’ stato come quando l’alta marea porta l’acqua del mare avanti, tra i piedi di quelli che la stanno guardando e non immaginano fin dove possa spingersi. Si è spinta molto avanti, e il responso elettorale va accettato fino in fondo, e soprattutto capito. L’astensionismo, pur essendo fenomeno globale, è una luce rossa che si accende e lampeggia. La gente non si fida più di niente, lascia scegliere, si ritrae, rinuncia al proprio diritto di esserci. In Francia o in Inghilterra significa che a molti non importa nulla, perchè chiunque vinca, lo Stato funzionerà. Qui, dove le cose non funzionano e lo Stato è una macchina cigolante e malferma, astenersi è un segno amaro di resa, di sfiducia profonda e inguaribile.
Tornando alla carta politica dell’Abruzzo, chi volesse colorarla, dovrebbe usare molto azzurro e colori simili. Il rosso potrebbe anche metterlo da parte, dopo averlo passato sulla città dell’Aquila. La sinistra non scompare di certo (IdV e Rifondazione sono andati bene), ma perde sedie e stanze dei bottoni. Molla tutto, si colloca all’opposizione. Saprà farla? E’ un ruolo democratico difficile almeno come quello di chi comanda. La Pezzopane lo conosce bene. La provincia marsicanizzata (L’Aquila, vicino ad Avezzano…) sarà una macchina da guerra tutta “pidiellina”. Dicono di essere gli “uomini del fare”. Da fare ce n’è tanto, fino a stancarsi. Il sindaco-senatore-leader Piccone, comunque, finalmente può concedersi un sonno ristoratore. Se la provincia è “marsicanizzata”, la Marsica è “celanizzata”. Quindi: L’Aquila, vicino Avezzano, presso Celano. (Nella foto: Panorama di Celano, la vera capitale dell’Abruzzo ).


30 Marzo 2010

Categoria : Politica
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