M5S: “Si sospira anche in Senato”
Pescara – Scrive il locale M5S: “Approda persino in Senato la spinosa vicenda del ristorante CasaMatta, aperto dal piccolo imprenditore locale Lorenzo Sospiri, noto ai più come presidente del consiglio regionale e storico esponente del centrodestra pescarese.
Ma a portare il caso all’attenzione del Governo non è il centrodestra bensì il PD che, per bocca del senatore Luciano D’Alfonso durante un question time dedicato alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, nello scegliere i casi da portare alla ribalta nazionale, senza alcun collegamento, segnala in aula proprio la vicenda di quella “trasformazione di un locale ufficio in ristorante all’interno di una ex sede dell’Inail per la quale occorre una variante in Consiglio comunale”.
Se l’associazione tematica con la digitalizzazione è a dir poco fantasiosa, tale dichiarazione di D’Alfonso insinua dubbi sempre più pesanti sulla sua vicinanza al Presidente del Consiglio regionale, già trapelata durante le scorse campagne elettorali.
“Sembra ormai evidente che Sospiri nel suo collegio difensore possa contare da oggi anche l’ex nemico ed ex Presidente della regione” – commenta la consigliera M5S Erika Alessandrini. – “Anche se il senatore D’Alfonso potrebbe addirittura essere, suo malgrado, corresponsabile dello stallo in cui si trova oggi il suo nuovo amico, dato che sotto la sua guida come sindaco, con il Piano regolatore del 2007, il fabbricato ex Inail in via Venezia rimase tra quelli a destinazione pubblica, proprio come aveva già fatto il centrodestra nel 2003. Ma più verosimilmente, vista l’incoerenza tematica, quella citazione in aula, per il senatore potrebbe aver rappresentato la volontà di mandare un messaggio ad altri, forse proprio ai suoi compagni del PD, motivo con il quale si spiegherebbe il silenzio assordante del centrosinistra sulla vicenda. Dimentica però forse il senatore che il Ministro della Funzione pubblica tirato in ballo è del Movimento 5 Stelle, partito che della legalità e del rispetto delle regole ha fatto il suo vessillo”.
Nel dibattito al Senato, guarda caso, il senatore abruzzese omette di ricordare che il motivo per cui il ristorante CasaMatta ha problematiche amministrative – e a causa delle quali il Comune ha ordinato la chiusura del locale – non è legato al carico antropico, da lui invocato a palazzo Madama, ma a quello della destinazione pubblica dell’area. “La zona F3, che l’ex sindaco sembra non ricordare” – prosegue la Alessandrini – “rientra tra gli standard pubblici del piano regolatore, cioè tra quelle aree che per legge devono essere garantite nel Piano Regolatore Generale per la collettività e senza le quali lo stesso strumento urbanistico sarebbe illegittimo.”
“Nella sua arringa difensiva sul cambio di destinazione d’uso del palazzo ex Inail di via Venezia” – conclude la consigliera Alessandrini – “D’Alfonso più che colpire l’arretratezza della pubblica amministrazione italiana, ha certamente colpito i consiglieri del centrodestra pescarese che ora saranno costretti a rispondere a più di un dubbio nato nei propri elettori, primo tra tutti: perché tanta riconoscenza tra i nemici di sempre?”
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