Terremoti e politica, peggio del peggio


In un soprassalto di curiosità giornalistica, i grandi mass media in questi giorni – appurato che Legnini è commissario alla ricostruzione – tornano a occuparsi del cratere sismico spuntato dalla ferocia della terra nel 2016 e 2017. Vengono alla luce situazioni agghiaccianti, che noi conosciamo ma forse l’Italia no. Spunta l’ombra scura della malapolitica, a braccetto con la malaburocrazia. Si scopre (si fa par dire) che in moltissimi comuni distrutti non sono neppure state rimosse le macerie. Figuriamoci se si può parlare di sintomi di rinascita o ricostruzione…
Politica e burocrazia hanno dato il peggio del peggio. Si tratta di ben quattro regioni (tra cui l’Abruzzo) e oltre 130 comuni. Quindi mali e problemi molto condivisi, dei quali si può dare colpa proprio a tutti. Anzi, all’Italia intera e ai suoi governanti. Quelli che sfilavano tra le macerie e dicevano “non vi lasceremo soli”.
La non ricostruzione pubblica a L’Aquila pare uno scherzo, a confronto.

PENSIERINO – La sonda sparata verso il Sole, l’oggetto umano che più gli si avvinerà, sta viaggiano all’inizio dei due anni che impiegherà ad arrivare. Fra 700 giorni invierà dati e immagini. Speriamo che ci sia ancora qualcuno a riceverli, con quel che sta accadendo…



20 Febbraio 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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