Legnini, il cratere nel quale opererÃ
L’Aquila – Giovanni Legnini, al quale forse il ruolo di consigliere regionale andava stretto, viene – come abbiamo riferito ieri sera – “pescato” dal governo Conte, che gli affida un compito delicato ed essenziale: commissario per la ricostruzione nel cratere sismico. Decine di comuni, alcuni dei quali del tutto polverizzati. Che delicato, questo compito, è lo dimostrano i fatti. Il duplice sisma ci fu tra 2016 e 2017. Nella realtà , la ricostruzione non è neppure cominciata.
Riuscirà il nostro valente homo sismicus di fresca nomina a mettere in moto i meccanismi? Legnini è un giurista, un alto servitore dello Stato, del quale conosce ambulacri e segrete stanze. Se come le cose funzionano o non funzionano. Ha dimestichezza, supponiamo, con il male inguaribile del Paese Italia: la farragine mostruosa della burocrazia. Quella cosa terribile come la materia oscura, che domina quasi tutto l’universo, ma nessuno sa cosa sia e dove sia annidata. I suoi effetti sono possenti e invisibili. Ma è oscura.
Per chiarire le cose, diciamo cosa è il cratere sismico. E’ una etichetta (burocratica) per identificare il territorio in cui il sisma provocò danni enormi, spegnendovi la vita sociale ed economica. Un territorio che include la parte nord dell’Abruzzo, parte del Reatino, parce rilevante dell’Umbria e delle Marche. Il terremoto colpì da Nor4cia verso est, colpì la seconda volta Amatrice e dintorni. Molti paese scomparvero, e scomparsi sono ancora.
Da dimenticare la passerella dei visitatori, molti anche illustri come il papa, nei luoghi della distruzione. Lae promesse. Gli impegni, la famosa disgustosa frase “non vi lasceremo soli”. Soli sono ancora, e le macerie sono il panorama. Facile intuire quanto sia difficile il lavoro che Legnini va a svolgere. E’ un uomo di cui lo Stato si fida, la gente spera di poter fare altrettanto.
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