Il PSI e lo sport in Italia
L’Aquila – Il responsabile nazionale sport del PSI Gianni Padovani: “A cinque mesi dalla legge di riordino dello sport, il mondo dello sport è oggi in attesa dei decreti delega. Il settore dello sport amatoriale si interroga su quale futuro questa legge riserverà in termini di utilità sociale rispetto al passato, e quando questi cambiamenti incideranno sulla capacità operativa delle organizzazioni sportive. Ci si interroga su quale rapporto si instaurerà tra Sport e Salute, Coni, federazioni, enti di promozione sportiva e discipline associate. C’è insomma un’intera pagina da riscrivere e riteniamo che tutti gli organismi sportivi che sono i veri attori del settore dello Sport debbano essere coinvolti perché rappresentano una fetta importante di sportivi e perché si fanno promotori dello sport sociale quale leva di comunità coese e inclusive, determinando così un impatto sociale rilevante.
Il governo precedente per quanto ha fatto per lo sport va sicuramente ringraziato, per la certezza finanziaria e per i meccanismi automatici, compresi anche di addendum, che ha introdotto. Tutto questo ha dato una grande tranquillità e stabilità al mondo sportivo. Per quanto è stato fatto, non accadeva fin dai tempi del dopoguerra, bisogna anche essere capaci di dire grazie. Ma ora la mancanza dei decreti attuativi è rimasto un problema spaventoso. E tutti gli organismi sportivi sono in stallo.
Ad oggi l’obiettivo cui guardare sono soprattutto i decreti attuativi della riforma Giorgetti, rimasta uno schema tutto da riempire. Finora abbiamo solo una legge. La vera riforma sono i decreti. Dai quali si aspetta concretezza e chiarezza, rispetto di quello che sono la realtà dei fatti. Aspettiamo questi decreti che sono indispensabili, perchè senza questo strumento normativo oggettivamente c’è una situazione particolare, per non dire complicata. Le poche righe della legge non hanno assolutamente declinato questo tipo di chiarezza.
Su Sport e Salute auspichiamo che la società riprenda a pieno la sua attività e lavori con il Coni in un clima di grande collaborazione per il bene dello sport tutto. Per il grande valore sociale rappresentato dal movimento sportivo di base, infine, si auspica che per il futuro vi possa essere una maggiore disponibilità in termini di finanziamento anche sulla scorta di progetti speciali specifici che garantiscano da una parte chi eroga il finanziamento, dall’altra chi lo riceve e i beneficiari ultimi della progettazione sociale, i cittadini.
Ci vogliono più fondi per lo sport sociale, per rimarcare il ruolo sociale della promozione sportiva.
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