Garante dei detenuti, riflessioni


Riceviamo da Giulio Petrilli: “Alla luce delle decisioni del garante dei detenuti in Abruzzo che stipula convenzioni con l’universita’ dove lui e’ docente per organizzare studi e sperimentazioni sull’ aggressivita’ dei detenuti vanno fatte ulteriori e piu’ profonde riflessioni.
La classe politica e anche tanti altri molto spesso non si rendono conto di cosa significhi essere garante dei detenuti.
Chi puo’ rappresentare le esigenze dei detenuti e delle detenute e i loro diritti.
Secondo me la migliore scelta per il garante dei detenuti l’ha fatta il comune di Napoli scegliendo una persona che era stata in carcere per tanto tempo, conosceva e conosce quel mondo.
Una volta uscito si e’ reinserito e ha aiutato e aiuta molti detenuti anche per poter tornare ad una vita normale.
Ha costituito una associazione in tal senso e ha denunciato gli abusi che avvengono nel carcere di Poggioreale.
Una scelta coraggiosa, ma vera.
La logica induce a questo, il garante dovrebbe essere un rappresentante dei detenuti o quantomeno una persona che conosce o abbia conosciuto REALMENTE quel mondo.
Mondo complicatissimo, per tutto, ad iniziare dalla grande sofferenza per chi ci vive.
Altrimenti il senso di cosa significhi essere garante dei detenuti quale e’?

Giulio Petrilli
( comitato per il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione a tutti gli assolti)


26 Gennaio 2020

Categoria : Società
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