I Solisti Aquilani e Pietro Borgonovo


L’Aquila – Passato e presente in un intreccio sonoro caleidoscopico, affidato alla bacchetta di Pietro Borgonovo e a I Solisti Aquilani per il primo concerto del 2020 di “Musica per la città”.
In programma due brani di Corelli, il Concerto in fa maggiore op. 6 n. 6 e il Concerto in do maggiore op. 6 n. 10; il Concerto in re per archi di Stravinskij e in prima assoluta Acquetinte” per archi di Carlo Galante che dell’opera offre una suggestiva chiave di lettura.
“Frequentemente le acquetinte, così come le complementari acqueforti, hanno un’ispirazione gnomica: cercano d’illustrare, attraverso le figure incise, un’idea, un concetto. Possiedono una vocazione “letteraria” più spiccata di tutte le altre tecniche pittoriche. Queste caratteristiche, che mi attraggono da sempre, mi fanno prediligere questi particolari lavori artistici, tanto da tentare una (impossibile) traduzione musicale”.
Le tre acquetinte musicali hanno titoli letterari ma anche illustrativi: la prima s’intitola “Meriggio purpurea incandescenza. La seconda porta il titolo di “Notte, custode dei misteri”; è un verso, questo, tratto dal settimo libro della Metamorfosi di Ovidio. Il terzo titolo si riferisce a un’acquatinta vista da Galante e dal titolo “il busto di Beethoven sopra al pianoforte”.
Carlo Galante si è diplomato in Composizione sotto la guida di Niccolò Castiglioni e Paolo Castaldi, presso il Conservatorio di Milano. Nel 1993 ha scritto il “Dies Irae” del Requiem per le Vittime della Mafia, realizzato nella Cattedrale di Palermo.
Ha scritto per il teatro e ha scritto anche molta musica sinfonica e cameristica eseguita in sedi prestigiose come Teatro alla Scala di Milano, Fondazione Santa Cecilia di Roma, Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, Rai di Roma e di Napoli, Orchestra dei Pomeriggi musicale di Milano, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, ecc. Ha pubblicato numerosi CD tra cui, recentemente, con l’etichetta EMA varie composizioni sinfoniche dal titolo “Racconti di pioggia e di luna”. Sta scrivendo l’opera-melologo “Il convitato delle ultime feste” su libretto di Stefano Valanzuolo tratto da un racconto di Villers de L’isle-Adam, che debutterà il prossimo maggio al Teatro San Carlo di Napoli. A ottobre, per inaugurare la quarantesima edizione del GAMO, il debutto a Firenze, nella magnifica cornice della Certosa, del monologo lirico “Lacuna” su testo di Nicola Gardini.


14 Gennaio 2020

Categoria : Cultura
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