A-14, l’Abruzzo ripiomba negli anni bui
Quando il buono e onesto deputato di Roseto Pio Rapagnà combatteva la sua battaglia contro i Tir sull’Adriatica, diversi anni fa, l’Abruzzo costiero viveva davvero anni bui, di veleni, investimenti, disagi, sofferenze per la popolazione. Rapagnà combatteva, il resto della politica dormiva intorpidito e imbelle di fronte ai grandi temi e alle vere esigenze della gente.
A quanto pare, esattamente come oggi, mentre sulla A-14 si imbottigliano migliaia di Tir, si snodano code di chilometri, si rende la vita impossibile a chi è dentro i mezzi come a chi ne è fuori e sgambetta tra musi di camion e automobilisti imbestialiti. I sindaci perdono il sonno e si strappano i capelli.
I cantieri si moltiplicano, i lavori vanno avanti lenti e difficili. A dettare legge, come accade sempre più spesso, sono le procure. Non la politica, assente e farfugliante. Ma soprattutto incapace, ieri, di imporre ai signori dei viadotti le manutenzioni ordinarie che avrebbero potuto impedire il caos di oggi.
PENSIERINO – Un calesse, un tranquillo cavallo e una stradina sterrata tra i campi e gli ulivi. Non c’è altro da sognare, guardando in tv l’inferno della A-14. Un bel balzo indietro nel tempo di almeno 100 anni nel bell’Abruzzo di d’Annunzio e Michetti, turisti di lusso in riva all’Amarissimo.
PENSIERINO 2 - E’ per Pio Rapagnà , cavaliere e don Chisciotte contro i mulini a vento dei tir sull’Adriatica. Dacci una mano da dove si trovi, Pio: i tuoi colleghi non cavano un ragno del buco…
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