Comuni – Qui Scafa
Scafa – Il Comune: “nella sala consiliare del municipio di Scafa, è stato ricordato Archimede Fiorile, nel trentesimo anniversario della pubblicazione del suo libro “Scafa 1940-1950, memorie d’un cittadino”, edito dall’Associazione culturale “Le Scafe”. Erano presenti al convegno la professoressa Gabriella Di Giandomenico, che del libro di Fiorile fu curatrice, il professor Gianfranco De Luca e la professoressa Nella Martino, tutti e tre studiosi di storiografia locale. «Purtroppo, oggi sono quasi introvabili le copie del libro “Scafa 1940-1950 memorie d’un cittadino”», ha detto il Sindaco Maurizio Giancola, «ma troveremo le risorse affinché vi sia al più presto una ristampa. Noi siamo consapevoli dell’importanza per una comunità di conoscere la propria storia, di preservare le proprie radici e l’identità.» Gabriella Di Giandomenico ricorda che «Archimede era consapevole che senza memoria non c’è identità e senza identità non c’è umanità. Nel decennio della guerra e dell’immediato dopoguerra si formò l’identità di Scafa. Nel suo libro racconta la terribile esperienza dei bombardamenti, dello sfollamento, della distruzione, l’epidemia di tifo, poi quella della ricostruzione e della lotta per l’autonomia, con la quale Scafa si separò dal Comune di San Valentino per costituirsi essa stessa Comune. Tutte queste vicende plasmarono il senso d’appartenenza degli scafesi, la loro identità. Gli abitanti di Scafa, durante la guerra, vennero accolti e sfamati nelle vicine contrade o nei paesi limitrofi. Archimede visse da sfollato a Colle Mampioppo, che oggi è una frazione di Scafa e, per il resto della sua vita, si mostrò sempre riconoscente verso chiunque avesse accolto lui ed i suoi concittadini.» Gianfranco De Luca spiega: «Archimede, come me ed altre persone, faceva parte dell’Associazione culturale “Le Scafe”. Fummo noi, gli affiliati a quell’associazione, a convincerlo a mettere per iscritto i suoi ricordi, sapevamo che era un testimone di fatti molto importanti e volevamo che i suoi ricordi non si disperdessero. La tradizione orale è importante, ma il cosiddetto supporto cartaceo è una garanzia che qualcosa resterà per sempre.» Anche la professoressa Martino ha voluto sottolineare l’importanza della storiografia locale, perché, ha spiegato, questa è «rispetto verso le persone, è uno strumento di lavoro per nuovi strumenti di lavoro». Aggiungendo: «Senza le storie locali, non ci sarebbe la storia nazionale e nemmeno quella universale. Senza la storiografia locale non avremmo avuto la storia greca, romana e moderna.» In municipio, vicino la vetrata che dà sul fiume Pescara, è stata scoperta una targa che riporta l’ultima pagina del libro di Fiorile, che parla proprio del fiume ed in cui si legge: «A quel tempo anche Scafa aveva il suo mare, un mare puro e tranquillo.» Il Sindaco Giancola ha consegnato una targa a Marina Fiorile, la figlia di Archimede, un modo per ricambiare l’affetto che suo padre provò sempre per Scafa.
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