L’appetito insaziabile che divora il commercio
L’Aquila – Dopo l’era della grande distribuzione esplosa in Abruzzo come una inarrestabile epidemia oltre venti anni fa, arriva adesso lo tsunami del commercio venditore-consumatore. Spedito a casa da formicolanti addetti alla consegna. Insomma, il fenomeno chiamato Amazon. Nei giorni scorsi gli americani hanno fatto sapere che apriranno un centro di smistamento a San Giovanni teatino, snocciolando numeri e dati, dai quali si deduce anche una certa promessa di occupazione. Anche se tutti sanno che lavorare per Amazon non è certo faccenda leggera, quanto si promettono posti di lavoro politici e sindacati hanno l’acquolina in bocca .
La grande distribuzione ha ridotto sul lastrico la maggior parte dei piccoli commercianti e svuotato i centri storici delle città . Ma, benché in Abruzzo ve ne sia stata sempre a dismisura e sia sempre stata colmata di favori, la politica ha sempre chiuso un occhio o tutti e due. I grandi marchi hanno spadroneggiato senza neppure vendere prodotti locali in misura rilevante. Pochi controlli, tanti piaceri ai padroni del commercio. Magari solo tante richieste di raccomandazioni. E il commercio, intanto, moriva.
Adesso irrompe potente e inarrestabile Amazon, che ha già un mare di clienti in Abruzzo. Si consoliderà , metterà radici, farà i propri affari senza guardare in faccia la realtà locale, se non con pochi assunzioni e nessuno sa a quali condizioni.
Ancora una volta siamo9 colonia alla periferia dell’impero. La prova? La notizia dell’arrivo di Amazon è caduta nel silenzio: politica e sindacato hanno scelto le bocche cucite. Difficile credere che nessuno fosse ben informato. Facile supporre che a molti conveniva non disturbare i manovratori.
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