Comuni – Qui Scafa


Scafa – Il Comune: “Intanto, i numeri, perché possono spiegare molto meglio di tante parole la portata del progetto: 5,8 chilometri di pista ciclabile, cui se ne aggiungono 3,8 di altri sentieri, per un totale di circa 10 chilometri di «mobilità lenta», come spiegano i tecnici della Provincia di Pescara, attraversando i 40 ettari che compongono il Parco Lavino, per un costo lordo di 3,5 milioni di euro (2,8 milioni di lavori). Non a caso, il nome del progetto medesimo, presentato al pubblico a Scafa, nell’aula consiliare del Comune, lo scorso 17 dicembre, è “Parco didattico del Lavino”. Il Sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, ha voluto, innanzitutto, ringraziare la Giunta regionale guidata da Luciano D’Alfonso, perché «ha trovato le risorse, attraverso il Masterplan, per finanziare il progetto “Parco didattico del Lavino”.» Il primo cittadino ha colto l’occasione per ringraziare anche il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, che, «appena eletto, ha attivato la fase progettuale.» Dopo aver riservato lo spazio dovuto al galateo istituzionale, Giancola ha spiegato che il progetto in questione «è propedeutico anche allo sviluppo dell’intero bacino minerario, ha un grande impatto sull’economia locale e tutela il nostro patrimonio storico e culturale.» Un concetto condiviso da Zaffiri, ossia il Presidente dell’ente che il progetto lo ha elaborato: «Nel settore del turismo, questa zona ha un potenziale importante. Con il “Parco didattico del Lavino” verranno rivitalizzate le strade che percorrevano, una volta, i minatori, possiamo considerarlo la dorsale dello sviluppo di questo territorio, ma, badate bene, a tal fine, è auspicabile la collaborazione di tutti gli enti locali interessati. Devo ringraziare l’attuale Presidente della Regione Abruzzo che ha sbloccato i fondi Masterplan.» A spiegare in modo particolareggiato il “Parco didattico del Lavino” sono stati l’architetto Carlo Di Gregorio e l’ingegnere Maurizio Vicaretti, due degli autori (gli altri tecnici che vi hanno lavorato sono gli architetti Claudia Fornaro e Luciano Mancini, insieme con l’ingegnere Francesco Vicaretti). Si tratta d’una pista ciclabile che ha inizio alla stazione ferroviaria di Scafa, attraversa il territorio ex Sama, che ora è di proprietà del Comune, segue il vecchio tracciato ferroviario che, passando sotto la Tiburtina, si congiunge all’attuale pista ciclabile. A quel punto, il percorso prosegue sempre sul tracciato della vecchia ferrovia (quella che, una volta, trasportava la roccia bituminosa dalle miniere all’opificio dove veniva lavorata), che conduce alle gallerie del Pilone e da lì si arriva alla cosiddetta zona delle officine, destinata a diventare, conformemente al progetto, un’area museale. Il “Parco didattico del Lavino” include lavori per mettere in sicurezza la pista ciclabile attuale, le polle sulfuree (soggette ad erosione con conseguente sversamento nel fiume), la sponda del Lavino e le gallerie della ferrovia. Inoltre, verranno riqualificati i vecchi sentieri sui cui passavano i minatori, nel territorio di Lettomanoppello, Roccamorice ed Abbateggio. «La pista ciclabile sarà in terra stabilizzata, una resina trasparente», dicono i tecnici della Provincia di Pescara, «vi sembrerà di camminare su un battuto di cemento o sull’asfalto, ma sarà solo un’impressione.» Sarà così possibile, aggiungono, andare a visitare dei luoghi che sono un pezzo della nostra storia: «Anche attraverso i progetti futuri, vogliamo restituire le gallerie e le miniere alla collettività.»


19 Dicembre 2019

Categoria : Cronaca
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