Raccontino – Il serpente di Natale
L’Aquila – G.C. – G. era un ragazzo bizzarro e insolito, ma al presepe a casa di sua madre ci teneva. Ogni 23 dicembre andavamo nel bosco di Monteluco a prendere il muschio e il fischio. L’ultima volta raggiungemmo le 99 Cannelle, superammo il fiume ed entrammo nel bosco da una radura lungo la Via Mariana. Piovigginava e scendeva qualche pigro fiocco di neve, come si conviene a Natale. Oggi invece capita che a fine dicembre soffi lo scirocco…
Nel bosco fitto e umido lui cominciò a raccattare muschio da tronchi e pietroni. Lo riponeva in una sacca di cotone.
Dopo aver ripulito un grosso macigno, mi chiese di spingerlo con lui per voltarlo e cercare altro muschio., Ribaltammo il macigno e rimanemmo a bocca aperta. Sotto c’era un serpente grosso come un polso umano, pigramente acciambellato, che sollevò stupito quanto noi la testa. Era in letargo e lo avevamo disturbato. Non pareva aggressivo, ma intorpidito e avemmo tempo di allontanarci senza correre. Un serpente di Natale, incredibile. Nel bosco soffiava vento freddo e cadevano più fiocchi di neve. Una sensazione da film di Pupi Avati.
Fu l’ultimo Natale a Monteluco per il muschio. A primavera G. partì per la Germania. Andò a lavorare in una fabbrica di scatole e a bere birra. Lo rividi due anni dopo, andando a trovarlo in auto a Düsseldorf. Ricordammo quello strano serpente di Natale.
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