“Commercio, artigianato e professioni fermi”


L’Aquila – “Dal 6 aprile 2009 a L’Aquila le attivita’ del commercio, dell’artigianato e delle professioni sono ferme”. Lo dichiara a LABITALIA, Maurizio Spina, come riferisce l’agenzia ADNKronos, segretario regionale della Cisl Abruzzo, tracciando il bilancio dei 12 mesi dopo il terremoto. Rincara la dose Gianni di Cesare, segretario regionale della Cgil che ricorda “i 7 milioni di ore di cassa integrazione dell’aquilano del 2009, nella maggior parte (3,4 mln) utilizzate nel terziario, seguito dall’industria (2,6 mln) e dall’edilizia (1 mln)”. Spina ricorda che a gennaio 2010 “i lavoratori dell’aquilano coperti da ammortizzatori sociali, compresi quelli in deroga sono 34.000″. “La situazione e’ ancora difficile -aggiunge il segretario della Cisl Abruzzo- mentre la ripresa e’ troppo lenta. Inoltre l’effetto ‘volano’ che doveva essere innescato dalla ricostruzione non si fa sentire perche’ ci sono troppi ritardi derivanti dalla burocrazia, e la zona franca non e’ stata ancora approvata dal Cipe”. Insomma, l’effetto volano non si vede, mentre, per Spina, si vedono tutti i problemi che c’erano in Abruzzo gia’ prima del terremoto. “La Regione ha un forte disavanzo sanitario e n “C’e’ la crisi dell’economia di un’intera citta’ -sottolinea ancora Gianni di Cesare, segretario Cgil Abruzzo- una crisi che qui e’ ancora strutturale”. Di Cesare cita ad esempio “i 10.000 studenti che vivevano a L’Aquila e che ora non ci sono piu’” o l’edilizia. “La costruzione delle case e’ stata fatta solo al 20% da aquilani o abruzzesi, perche’ il resto erano lavoratori che venivano da fuori regione”. “Nel 2009 l’Abruzzo ha perso 24.000 occupati -ricorda Di Cesare- classificandosi cosi’ al primo posto per perdita di posti di lavoro. Di questi, 13.000 posti erano nel terziario e 5.000 in agricoltura, il resto nell’industria: insomma non c’e’ nessun settore che non sia in crisi”. Sono molte le cose da aggiustare, secondo la Cgil, a partire dal patto di stabilita’ interno. “Ci chiediamo -dice Di Cesare- in una situazione cosi’ catastrofica, che senso abbia mantenere i vincoli cosi’ come sono e dunque non poter spendere un euro”. Anche la moratoria fiscale in realta’, piu’ che aiutare, crea iniquita’. “Se io ho un buono stipendio, non pagare le tasse mi puo’ aiutare, anche se e’ da vedere come e quando dovremo poi restituire questi soldi. Ma se io sono in cassa integrazione e prendo 700 euro al mese, con questo sistema non mi viene restituiro niente e cosi’ ancora una volta chi ci rimette sono i piu’ deboli”. on ci sono i soldi per finanziare altro, mentre le risorse statali (complessivamente 3,5 miliardi) sono solo parzialmente disponibili”. Occorre piu’ impegno, chiede Spina. “Anche per questo -conclude- la chiusura di circa 1 mese degli uffici regionali per la Pasqua e le elezioni, ci appare inopportuna”.

“C’e’ la crisi dell’economia di un’intera citta’ -sottolinea ancora Gianni di Cesare, segretario Cgil Abruzzo- una crisi che qui e’ ancora strutturale”. Di Cesare cita ad esempio “i 10.000 studenti che vivevano a L’Aquila e che ora non ci sono piu’” o l’edilizia. “La costruzione delle case e’ stata fatta solo al 20% da aquilani o abruzzesi, perche’ il resto erano lavoratori che venivano da fuori regione”. “Nel 2009 l’Abruzzo ha perso 24.000 occupati -ricorda Di Cesare- classificandosi cosi’ al primo posto per perdita di posti di lavoro. Di questi, 13.000 posti erano nel terziario e 5.000 in agricoltura, il resto nell’industria: insomma non c’e’ nessun settore che non sia in crisi”. Sono molte le cose da aggiustare, secondo la Cgil, a partire dal patto di stabilita’ interno. “Ci chiediamo -dice Di Cesare- in una situazione cosi’ catastrofica, che senso abbia mantenere i vincoli cosi’ come sono e dunque non poter spendere un euro”. Anche la moratoria fiscale in realta’, piu’ che aiutare, crea iniquita’. “Se io ho un buono stipendio, non pagare le tasse mi puo’ aiutare, anche se e’ da vedere come e quando dovremo poi restituire questi soldi. Ma se io sono in cassa integrazione e prendo 700 euro al mese, con questo sistema non mi viene restituiro niente e cosi’ ancora una volta chi ci rimette sono i piu’ deboli”.


28 Marzo 2010

Categoria : Economia
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