Di Primio, su sanità basta campanilismi pescaresi
Chieti – Sindaco Di Primio “La Consulta Clinica pescarese smetta di difendere campanilisticamente posizioni di parte. Una visione bulimica dell’organizzazione sanitaria non fa il bene del territorio e non tutela gli interessi dei cittadini”
“Alla Regione chiedo di non piegarsi a nessuna forma di interesse di parte quando in gioco c’è la salute dei cittadini”
“Non mi ricordo momenti di particolare eccellenza nella carriera ospedaliera di Ciofani e ho l’impressione che anche quella da pensionato stia prendendo la stessa strada. Di gente che continua a difendere campanilisticamente posizioni di una sanità di retroguardia non ne hanno bisogno né la città di Chieti né la città di Pescara e men che meno l’Abruzzo”. È il duro attacco del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, indirizzato alla Consulta Clinica pescarese, dopo la diffida, inviata da quest’ultima, al presidente della Regione Marco Marsilio e all’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì in merito alla individuazione in Abruzzo di due DEA (Dipartimenti di Emergenza-Urgenza) di II livello.
«Se l’impegno profuso da taluni per distruggere il progetto di Dea funzionale di II livello tra Chieti e Pescara fosse stato impiegato per creare il “super ospedale dell’area vasta Chieti-Pescara” – stigmatizza il Sindaco Di Primio – oggi, forse, staremmo a parlare di servizi sanitari pubblici più efficienti, funzionali e rispondenti alle reali esigenze di un territorio che non inizia a Pescara e non finisce a Chieti.
Niente affatto! Leggo gli articoli di oggi e registro polemiche, demonizzazioni e inutili dibattiti che dovrebbero essere superati da tempo.
Il bacino d’attrazione esercitato dall’Ospedale Clinicizzato di Chieti e dall’Ospedale civile di Pescara – evidenzia il Sindaco Di Primio – va oltre il piccolo orto di interessi particolari curato da Ciofani e da chi, con lui, si appassiona ancora a fare battaglie degne dell’ultimo dei Mohicani.
I due nosocomi, quello teatino e quello pescarese, SINGOLARMENTE non hanno i requisiti per essere elevati a Dea di II livello. Chiedere di crearli (i requisiti) per l’una o per l’altra struttura è una bulimica visione dell’organizzazione sanitaria del territorio che divora efficienza e restituisce disservizi.
Gli ospedali pubblici abruzzesi hanno bisogno di capacità manageriale e razionalità affinché siano eliminate le spese inutili, gli sprechi e possa crescere l’offerta di buona sanità in favore dei cittadini. È per questo che, ad esempio, sono convinto sostenitore del progetto di rinnovamento che sta portando avanti il Direttore Generale della Asl 02 Lanciano/Vasto/Chieti, Thomas Schael.
Per tale motivo – prosegue il Sindaco – invito Ciofani a godersi la pensione e i “ciofanisti” a guardare oltre il campanile e a lavorare insieme per realizzare nella sanità le esperienze positive già maturate, in via esemplificativa, nel mondo accademico con l’Università d’Annunzio Chieti/Pescara, in quello delle imprese, con la nascita e la fusione di Confindustria Chieti/Pescara, di Ance Chieti/Pescara e della Camera di Commercio di Chieti/Pescara.
Se un cittadino dovesse avere un incidente, credo che il suo interesse sarebbe quello di essere trasportato in una struttura dove ci sia la perfetta organizzazione dell’unità di intervento sul politrauma e Pescara ha la stroke unit, allo stesso modo, se dovesse avere un infarto, non credo si attarderebbe a scegliere l’ospedale che più gli aggrada ma vorrebbe che la Centrale Unica dell’Emergenza-Urgenza lo indirizzasse, senza esitazione, a Chieti dove esiste un organizzato ed efficiente “Polo del Cuore”.
Alla Regione, dunque, chiedo di non piegarsi a nessuna forma di campanilismo o di interesse di parte e di non farlo per il Dea di II livello funzionale Chieti/Pescara, perché in gioco c’è la salute dei cittadini».
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