Riordino della sanità regionale: intervento del capogruppo Pd S. Paolucci
L’Aquila – (F.C.). Il capogruppo Pd in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci, è intervenuto sull’attuale stato riguardante il riordino della sanità abruzzese: “La risposta della Verì non mi tranquillizza per niente, anzi, da cittadino e utente della sanità regionale mi sconcerta ancora di più. Ma come si fa – ha sottolineato Paolucci – a citare il funzionario del governo sui nuovi ospedali che è poi lo stesso funzionario che è stato all’interno del ministero anche nei 14 mesi del Governo Lega? Il piano è fermo nonostante i 143 milioni assegnati per cassa dai governi del Pd cui si aggiungono i 94 collegati al sisma solo perché la Giunta non produce neanche un solo atto. Neanche una! E oggi sono ancora più preoccupato di prima. Perché se c’è un fatto incontestabile è che in questi 9 mesi di Giunta Lenta non è stato compiuto assolutamente nulla dal nuovo Governo Regionale: non c’è una nota, una delibera, un atto, un’interlocuzione di segno positivo sull’argomento, solo ipotesi e giustificazioni per non decidere e galleggiare. Se non fosse così sono pregati di tirare fuori gli atti che dimostrano il contrario. Vero è che il programma dei nuovi ospedali è stato semplicemente ignorato. Dimenticato. E di più, addirittura fortemente rallentato in quanto la Giunta lenta che non intende assumere una decisione sulla rete ospedaliera, di fatto in questo modo ha bloccato non solo i nuovi ospedali ma anche le nuove assunzioni e gli atti aziendali. Per mesi, forse anni. Infatti in assenza di una rete approvata non avremo approvato nemmeno il fabbisogno del personale. Non solo: non avremo gli atti aziendali con l’organizzazione degli operatori e non avremo la possibilità di utilizzare gli oltre 400 milioni di euro per i nuovi ospedali che ci sono, vanno semplicemente amministrati, se si è in grado di farlo. Se questo non è accaduto, significa che questa capacità non sussiste. Tutto questo è confermato dal fatto che in un anno non c’è un solo atto di programmazione. Io credo che questo derivi più che per l’assessore per il fatto che la stessa è ingabbiata da una campagna elettorale dei suoi carica di promesse che seguiva una politica di strumentalizzazione così vistosa da essere difficilmente gestibile oggi. Nel frattempo si inviano piani sanitari (operativi), rete ospedaliera e territoriale senza passare per il Consiglio Regionale, pur non essendo più noi commissariati. Piani operativi come se già si fosse concordata la permanenza nel Piano di rientro. Piani come quelli ospedalieri persino difficilmente valutabili se fosse confermata l’assenza della tabella C. E così oggi tutto è fermo. Sui Lea si rischia di arretrare per la prima volta dopo 5 anni, sull’edilizia nulla, i conti risentono di un anno di stasi totale. La logica – ha poi concluso Paolucci – è non decidere, trovare le scuse per ribaltare sul Ministero gli inganni della campagna elettorale. Insomma è sempre più una Giunta presunta per mancanza di prove”.
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