L’opinione: “Indecifrabili aquilani…”


(di Giampaolo Ceci) – Gli aquilani sono di centro, di destra o di sinistra? Fino a qualche decennio fa la questione si riduceva a tre sole possibilità, ma per la gente di qui guardare in tre sole direzioni appare restrittivo. Il processo della globalizzazione si è quindi allargato con gradualità come si confà ad una società culturalmente dinamica ed evoluta.
Prima il quadro politico si è suddiviso in centro destra e in centro sinistra, poi sono subentrate anche le ideologie della “estrema” destra e di conseguenza della “estrema” sinistra. Ma non bastava ancora per rappresentare compiutamente la complessità della realtà locale. Troppo semplice per una società complessa come quella aquilana che può vantare persone di larghe vedute in grado di immaginare prospettive ideologiche meno riduttive.
Qualcuno si è spinto nel percorrere strade innovative. Perché, infatti, non prendere in considerazione anche le ideologie del “di sopra” e del “di sotto”? Potrebbero rappresentare nuovi punti di vista che attraversano trasversalmente tutto l’arco costituzionale dalla estrema destra alla estrema sinistra se solo le si riempissero di contenuti.
Ma in una società ideologicamente viva, anche questa suddivisone non poteva rappresentare tutto lo scibile delle possibili posizioni politiche espresse dalla città.
Per completare la prospettiva qualcuno ha pensato di promuovere impostazioni ideologiche ancora più avanzate e articolate, naturalmente non discriminatorie, quali quelle del “davanti” e del “di dietro”.
Queste nuove posizioni politiche rappresentano una visione allargata e moderna della società locale, ponendosi come avanguardia delle ormai limitate prospettive della “utopica” sinistra e della “nostalgica” destra.
Ma in una realtà dinamica che ha subito anche eventi catastrofici, il quadro politico di riferimento avrebbe mai potuto imitarsi ad una visione statica, seppure così complessa?
E’nata l’esigenza di costituire anche una forza politica che si riconosca ideologicamente nella “variabilità” dei suoi punti di vista. Potremmo chiamarla la corrente degli “acchiappa acchiappa” dando però al termine una accezione politicamente seria e non denigratoria in quanto, “l’opportunismo” assumerebbe dignità di corrente politica e quindi di strategia “utile per l’interesse della città”… naturalmente.
A questo gruppo si è contrapposto quello dei “capoccioni ” caratterizzato dal fatto che i suoi iscritti per statuto non devono cambiare mai il loro punto di vista.
Alcuni esponenti della realtà locale però si sono ribellati ponendo il problema di evidenziare una sfaccettatura trasversale dei loro punti di vista che in caso di censure sarebbe stato un grave vulnus per la democrazia rappresentativa. È nata la corrente dei “non so” ovvero di quelli che per statuto non devono mai prendere posizione!
Dopo il terremoto sta prendendo piede la moderna la corrente culturale dei “contrari” che per principio devono essere in disaccordo con ciò che dici e se gli dai ragione si danno torto, altrimenti che “contrari” sarebbero!


27 Marzo 2010

Categoria : Storia & Cultura
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati