Rapagnà: perchè il 6 niente consiglio?
L’Aquila- (di Pio Rapagnà – ex Parlamentare,Coordinatore del Mia Casa) – Perchè il 6 aprile non viene convocata a L’Aquila una seduta solenne e straordinaria del Consiglio regionale, invitando i Presidenti delle Province ed i Sindaci dei Comuni abruzzesi? Il Consiglio regionale “scompare” dalla mappa delle Istituzioni rappresentative e si “disimpegna” rispetto alla ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere, scrollandosi di dosso la polvere e le macerie di una “pesantissima” responsabilità per la mancata messa in sicurezza antisismica della stessa Edilizia Residenziale Pubblica e degli “edifici strategici” di proprietà della Regione, dei suoi propri enti strumentali, Società partecipate e controllate”. “Come ex-Parlamentare abruzzese, sin dai primi giorni dopo il terremoto del 6 aprile, ho chiesto al Consiglio regionale l’approvazione una “Legge Regionale ad hoc” sulla ricostruzione evitando, in tale drammatica circostanza, mere petizioni di principio e fumose dichiarazioni di astratta solidarietà, ma subito legiferare, indirizzare e controllare su quanto, per la emergenza e per la ricostruzione, fosse materia di esclusiva e specifica competenza della massima Istituzione legislativa abruzzese. Era e rimane “urgente” per una effettiva e corretta ricostruzione che il Consiglio regionale si riappropri delle proprie competenze e prerogative legislative, di indirivo e di controllo, poiché la ricostruzione dell’Aquila, dei tanti borghi storici e dei quartieri popolari non può essere messo nelle mani degli ultimi arrivati: se il Consiglio regionale si ritrae da questo obbligo che la Costituzione e lo Statuto gli affida, verrà meno innanzitutto ad un dovere politico e morale.Si convochi perciò il Consiglio regionale, il 6 aprile prossimo, in seduta solenne e straordinaria, e passi la giornata di lutto cittadino a discutere e approvare una propria “Legge quadro per la ricostruzione” e poi, come chiede l’Ordinanza del Sindaco dell’Aquila che proclama il lutto cittadino, si commemori l’evento e si osservi un minuto di silenzio con la volontà di fissare a imperitura memoria le vittime del sisma e di tramandare alle future generazioni la consapevolezza dell’immensa forza distruttrice del terremoto che, insieme all’indolenza e all’inerzia degli uomini e delle Istituzioni preposte, è stata causa di vittime e dolore per i sopravvissuti”.
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