Uscito Abruzzo nel mondo
Pescara – Fresco di stampa il numero di settembre-ottobre della rivista bimestrale “Abruzzo nel mondo”, dedica ampio spazio alla recente visita in Abruzzo del segretario di stato americano Mike Pompeo, discendente di emigrati abruzzesi, il primo di discendenze italiane a ricoprire l’alta carica nel Governo USA. La visita a Pacentro e Sulmona è raccontata da una corrispondenza da New York di Dom Serafini e da un articolo di Generoso d’Agnese, che ricostruisce il singolare incontro con altri pacentrani rientrati in paese dopo una vita negli Stati Uniti. Per Pompeo un’immersione nel passato nella terra dei suoi avi, che ha rivelato l’umanità all’ex capo della CIA, il quale ha anche dichiarato di aver fatto una deviazione rispetto al viaggio ufficiale a Roma, per soddisfare una richiesta specifica dell’anziano padre Wayne Pompeo. Il direttore della rivista Antonio Bini auspica che sua visita incoraggi e stimoli altri americani di terza o quarta generazione a far riemergere le proprie origini italiane.
In copertina compare anche un articolo di Yuko Hosaka, da anni legata all’Italia, che sintetizza, in esclusiva, lo speciale dedicato all’Abruzzo apparso sulla rivista giapponese Italia Zuki (Amo l’Italia), che esalta i sapori tradizionali della cucina regionale, muovendosi alla scoperta di realtà meno frequentate, agriturismi e osterie, piccole aziende produttrici impegnate nel salvaguardare e valorizzare antiche produzioni, come i grani antichi (solina, farro, saragaolla), ma anche i formaggi. Apprezzamento hanno suscitato gli arrosticini e come curiosità hanno generato le diverse denominazioni che assumono in varie parti dell’Abruzzo. Lo sfondo dell’ancestrale mondo pastorale è anche arricchito da un articolo sugli zampognari, grazie alla collaborazione dell’Associazione Zampogne d’Abruzzo. La Hosaka sottolinea che se la cucina esercita una grande attrattiva, va anche considerata la disponibilità e il diffuso senso di ospitalità degli abruzzesi, che secondo il direttore della rivista Massimo Matsumoto giustifica ancor oggi l’attualità dell’etichetta regionale di “forte e gentile”.
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