Villa Pini: riaccrediti per Febbo, attacca l’IDV
Chieti – “Il riaccreditamento di Villa Pini e’ ormai una questione di giorni o forse di ore. Su una problematica cosi’ delicata, da cui dipende il futuro di centinaia di famiglie, la Giunta regionale in questi mesi ha lavorato con grande impegno”. Lo dice l’assessore regionale Mauro Febbo. “Ed evidentemente ha lavorato bene – aggiunge -se il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato le decisioni della Regione sugli accreditamenti che, alla luce dell’ultimo pronunciamento in ordine di tempo, restano sospesi. La Giunta sta continuando a lavorare in silenzio, senza abbandonarsi ai proclami e alla propaganda, nel massimo rispetto delle leggi e senza inutili forzature. E quando Villa Pini avra’ di nuovo l’accreditamento, che dovra’ tenere conto dei nuovi numeri, con gli inevitabili tagli ai posti della psicoriabilitazione che sono stati determinati dalla chiusura dei centri ex Paolucci e Le Villette disposta con ordinanza dal sindaco di Chieti Francesco Ricci, si trattera’ dell’atto finale di una procedura complessa, che ha dovuto affrontare problemi rilevanti, come la concessione della cassa integrazione il cui iter e’ stato notevolmente rallentato dalla consegna, da parte della Proprieta’, di documentazione incompleta e spesso inutilizzabile. (Nella foto Mauro Febbo)
IDV – Dichiara Carlo Costantini dell’IDV: “A 48 ore dal voto a Chieti, mentre si celebra il funerale della Clinica Villa Pini, con gli avvoltoi che ruotano in cielo in attesa di potersi sbranare la propria parte, l’Assessore Regionale Febbo si e’ svegliato dal letargo degli ultimi mesi ed ha sentenziato:”… sulle problematiche di Villa Pini e sul futuro di centinaia di famiglie la Giunta Regionale ha lavorato in questi mesi con grande impegno ed evidentemente ha lavorato bene se il Tribunale Amministrativo ha confermato le decisioni della Regione sugli accreditamenti che restano sospesi …”.
Dunque, per la giunta regionale ridurre alla fame e lasciare per 13 mesi senza stipendio i lavoratori che erogano un servizio per la Regione vuol dire aver lavorato bene; i lavoratori stiano, quindi, attenti, perche’ per lavorare meglio, la prossima volta la Regione potrebbe lasciarli 26 mesi senza stipendio.
Quanto, invece, al T.A.R., l’ordinanza non poteva essere diversa da quella che lo stesso TAR ha emanato, considerato che prima che il TAR si pronunciasse, la Regione ed il Governo avevano gia’ dichiarato esplicitamente la propria volonta’ di accogliere le richieste della curatela del fallimento e di revocare la sospensione degli accreditamenti”.
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