Festa montagna, ancora polemiche
L’Aquila – I consiglieri comunali
Paolo Romano
Stefano Palumbo
Giustino Masciocco
Elisabetta Vicini
Angelo Mancini
Stefano Albano
Antonio Nardantonio
scrivono oggi:
“È stata pubblicata ieri pomeriggio, solo nel giorno dell’avvio della Festa della Montagna, la delibera n. 417 del 1.10.2019 con la quale si assegna all’evento lo stanziamento previsto per il filone ReStart – B1 di 60.000 euro. Una delibera che fa accapponare la pelle, nella quale persino all’oggetto compare ancora il nome del Festival della Montagna. Un vergognoso copia incolla della delibera del 2018 che testimonia solo l’arroganza di questa amministrazione di volere e poter fare come meglio aggrada. Per dirottare quei fondi dal Festival alla Festa della Montagna si sarebbe dovuto procedere, giusta delibera n.49/2016 ad una specifica richiesta al Cipe di revoca dell’assegnazione finanziaria all’intervento precedentemente selezionato e ad una consequenziale proposta di rimodulazione/ riprogrammazione delle risorse, così come del resto spiegato dal sindaco nella commissione di indagine in merito al ReStart; ma pare che si predichi bene davanti ai commissari e si razzoli male in Giunta. Il Festival della Montagna entrò a pieno titolo nel filone B1 – assegnazione diretta dei fondi ReStart – per indicatori oggettivi di qualità riscontrati nelle edizioni succedutesi dal 2014 che, in questa delibera, vengono citati come fossero appannaggio della Festa della Montagna. Un giochetto da furbacchioni amministrativi. Ma c’è di più: il decreto di nomina, di cui si fa cenno nella deliberazione di Giunta comunale, del nuovo comitato per la Festa della Montagna non è presente sull’Albo Pretorio e quindi, per quanto ci consta, persino mancante del decreto di revoca del precedente comitato tuttora vigente. Il sindaco invita a non boicottare la Festa se si ama L’Aquila, ma lui, con sotterfugi e bugie degni di un gagà della politica, dà prova di tradire i suoi cittadini quotidianamente.
Ora non rimane che inviare un dossier riepilogativo su questa incredibile vicenda agli organi competenti alla verifica della legittimità della procedura affinché si possa richiamare al dovere un sindaco che piuttosto che amministrare la città, preferisce dividerne la comunità.
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