Mattarella, scuola di speranza ma precaria
L’Aquila – ( Foto. Mattarella in una delle sue numerose visite in Abruzzo) – Dal breve discorso del presidente Mattarella stasera alle 18 e 15 nella scuola Mariele Ventre a L’Aquila, si possono trarre almeno due spunti che riguardano in particolare le scuole aquilane e delle altre aree dei crateri sismici. Il primo concetto, appena accennato ma in modo significativo, è la precarietà , provvisorietà ha detto il presidente, riferita alle sedi scolastiche, la maggior parte delle quali dopo 10 anni dal sisma sono o baracche o edifici non ancora completati, anzi lontani dal completamento.
Il presidente ha percepito il disagio, ha ben esaminato la situazione degli edifici, ha esortato chi ha il dovere di agire a farlo finalmente. La scuola è il pilastro della società , ma senza sedi dopo 10 anni come può svolgere i suoi compiti?
Il secondo concetto è la speranza, che nasce proprio nella scuola e riguarda non solo gli studenti, ma gli insegnanti e le famiglie dei ragazzi che vanno a scuola. Speranza in un’Italia capace di esprimere di più, producendo più diplomati e più laureati. L’abbandono scolastico – che è rilevante – è una ferita sociale e civile.
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