Dissesto collina, monitoraggi ma niente allarmismi: risultati fra sei mesi
Sindaco Di Primio “Bisogna evitare forme di allarmismo. Nessun provvedimento di sgombero sui palazzi limitrofi al Condominio Trinchese” -
Chieti – “L’area situata a monte di Silvino Olivieri e il cavalcavia di via Gran Sasso è sottoposta a monitoraggio geofisico quotidiano da parte del Comune di Chieti. Le scuole presenti nella zona, Asilo Nido di via Arenazze, Scuola Corradi e Istituto Comprensivo Vicentini-Della Porta, non sono interessate da fenomeni franosi. Anche se si sono verificate importanti criticità strutturali presso uno dei fabbricati della zona, il Condominio “Trinchese” di via Don Minzoni, non bisogna generare allarmismo e dare man forte agli sciacalli che cavalcano il tema, in quanto le indagini tecniche che si stanno effettuando e la cui relazione sarà disponibile a fine gennaio 2020 saranno finalizzate alla messa in sicurezza dell’area, consentendo alle famiglie, proprietarie degli immobili della zona, di effettuare le proprie scelte a riguardo. Ove vi fossero degli alert, segnalati dai monitoraggi in corso, saremo i primi ad intervenire per tutelare la pubblica e privata incolumità”.
È quanto detto dal Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, affiancato dal geologo Fabio Colantonio, nel corso di una conferenza stampa in cui ha fornito degli aggiornamenti sulle attività geofisiche commissionate dal Comune su via Fonte Vecchia, via Don Minzoni, via Arenazze e il Cavalcavia di via Gran Sasso.
«La situazione strutturale degli altri palazzi della zona – ha evidenziato il Sindaco – è differente da quella del Condominio oggetto di ordinanze di sgombero e abbattimento. Sugli edifici limitrofi, infatti, non vi è alcuna segnalazione da parte delle autorità, in primis dei Vigili del Fuoco, che segnalino al Comune la presenza di un pericolo. Le attività di indagine che stanno effettuando i privati sono anche giuste ma il Comune non ha prodotto alcuna ordinanza analoga a quella del Condominio di via Don Minzoni. Tra sei mesi, sulla scorta dei monitoraggi, qualora emergessero delle criticità, potremo fare richiesta alla Regione di ridefinizione del Pai e riclassificazione della aree che oggi sono comunque classificate “bianche” ovvero idonee alla costruzione nonché comprendere quali possano essere gli interventi pubblici di mitigazione del fenomeno franoso o intervento preventivo. Nel mentre, con i proprietari del Condominio Trinchese che hanno subito notevoli disagi a causa dell’ordinanza di sgombero stiamo trovando delle soluzioni di carattere amministrativo per agevolare la ricostruzione di quell’edificio in altro sito».
«L’area in questione – ha spiegato il geologo Fabio Colantonio – risulta essere interessata da due fenomeni franosi risalenti a decenni addietro e su cui è stata riscontrata una riattivazione repentina in seguito alle forti piogge dell’agosto 2018. Il primo fenomeno, situato a nord della collina di Chieti – via Silvino Olivieri, via don Minzoni, cavalcavia di via Gran Sasso e la porzione a valle di via Arenazze – è di natura antropica, dovuto alla presenza di una antica cava di sabbia riempita da materiale sciolto. Il secondo fenomeno franoso, area ad ovest di via Arenazze con andamento verso nord-ovest, è naturale e quindi disconnesso dal primo. Lo scopo delle indagini è quello di definire la geometria della porzione di collina instabile e la cinematica monitorando l’area interessata, compreso il cavalcavia di via Gran Sasso. A tal proposito sono stati istallati dei sistemi ottici sul Cavalcavia, 5 sondaggi geognostici profondi fino a 45 metri ed attrezzati a tubi inclinometrici (tecnica di monitoraggio del versante) nonché eseguito circa un chilometro di tomografie, sia sismiche che elettriche, al fine di ricostruire il cuneo di sabbia nel sottosuolo. La relazione tecnica finale avrà lo scopo di definire l’estensione del fenomeno franoso e la conseguente perimetrazione dell’area da sottoporre all’Autorità di Bacino».
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