Borgo Rivera, un «taglio» da ricucire
L’Aquila – Scrive Mauro Rosati – Archeoclub d’Italia – Sede L’Aquila : “La ricostruzione della nostra Città ci sta restituendo, passo dopo passo, anche il caratteristico e grazioso Borgo Rivera. Un borgo nella città , come dice appunto il nome. Un borgo che dal 2015 ospita la sede provvisoria del Museo Nazionale d’Abruzzo, dal 2016 il Parco delle Acque; un borgo che molto prima ancora, fin quasi dalle origini della città , ospita la splendida Fontana della Rivera (o delle 99 cannelle) e la chiesa di San Vito, con la sua bella facciata, fondata dai castellani di Tornimparte come loro chiesa dentro le mura; un borgo che ospita l’antico convento di Santa Chiara «d’Aquili».
Questo borgo, però, caratterizzato dalle semplici e caratteristiche abitazioni, dai panoramici tornanti che aprono la vista verso la città (in alto) e verso il fiume Aterno (in basso), ci appare oggi come isolato dal resto della città , tagliato fuori, quasi una frazione isolata dentro le mura dell’Aquila. Questa impressione l’avranno percepita un po’ tutti quando da Borgo Rivera si prova a risalire verso via Fontesecco, a piedi o in auto (o viceversa); per raggiungere Fontesecco, infatti, bisogna avventurarsi in un pericolosissimo attraversamento di via XX settembre dove le auto e i camion corrono spesso a velocità sostenuta. La via che gli «Ortolani» risalivano dagli orti della Rivera per arrivare nella Piazza del Mercato fu tagliata quando, a partire dal 1890, venne aperta via XX settembre, un’arteria importante per il traffico cittadino anche oggi, ma che separò Borgo Rivera da Fontesecco e quindi dal resto della Città .
Oggi, quindi, senza mettere in discussione l’utilità di via XX settembre, perché non pensare a un modo per ricucire questo taglio? Come fare? Un sottopassaggio pedonale? Un attraversamento pedonale semaforico sicuro e custodito? E magari anche una rotatoria al posto dell’incrocio di Fontesecco?
Ai tecnici «l’ardua sentenza». Perché non prendere in considerazione questa opportunità ?
Da semplice cittadino voglio lanciare questo spunto di riflessione all’Amministrazione comunale, agli Ordini professionali competenti in materia, ai Residenti, alle altre Istituzioni e Associazioni eventualmente interessate.
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