Coldiretti: Perdonanza, cibo come atto di libertà
L”Aquila – La libertà di scegliere il cibo sano e onesto come atto necessario per un futuro migliore. E’ quanto emerso dal convegno-dibattito intitolato “… ma la libertà rende liberi?”, che si è tenuto nel Palazzetto dei Nobili nell’ambito delle iniziative della Perdonanza Celestiniana. Un momento di riflessione sul concetto di “libertà” – promosso da Coldiretti Abruzzo e curato dal Dott. Romeo Pulsoni e da Don Renzo D’Ascenzo – in cui è stato approfondito il valore del cibo nell’ambito della società contemporanea insieme al Presidente di Coldiretti L’Aquila Angelo Giommo e al Direttore provinciale Domenico Roselli di fronte ad una platea eterogena di professionisti, agricoltori, religiosi e semplici cittadini. Da qui un dibattito sulla modernità partendo dai meccanismi della grande distribuzione e dalle insidie delle agromafie fino ad arrivare allo spettro degli organismi geneticamente modificati (ogm). “Saremo liberi, da qui a poco, di non nutrirci del cibo artificiale?” ha chiesto Pulsoni provocatoriamente riportando l’attenzione al binomio libertà-alimentazione e soffermandosi sull’importanza del cibo sano, “sacro” ed etico, con un particolare riferimento al valore del made in Italy agroalimentare e all’importanza della sua tutela. Il presidente Giommo ha invece evidenziato l’azione di Coldiretti per la salvaguardia dell’agricoltura italiana evidenziando che “il legame tra libertà e cibo va ricondotto ai concetti di “trasparenza”, “origine” e quindi “etichetta” perché, in linea con gli obiettivi del progetto di Campagna Amica per la tutela del made in Italy agroalimentare, se sappiamo da dove arriva il cibo siamo più “liberi” di scegliere cosa mangiare”.
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