Passo possibile su Festival Montagna


L’Aquila – Riceviamo da Paolo Romano (Passo possibile): “La montagna, vero simbolo naturalistico, storico e identitario della nostra città continua ad essere usata per dividere e non per unire, pensando di poter politicizzare il volto degli aquilani.

La denuncia che viene dell’associazione Gran Sasso anno zero sul Festival della Montagna e sulla totale chiusura alle interlocuzioni da parte dell’amministrazione comunale, non è bisogno di protagonismo di qualche ragazzotto coi ramponi, ma il timore di veder perso quel know how territoriale messo a disposizione della collettività nei riuscitissimi eventi che si sono susseguiti in questi anni.

Purtroppo questa amministrazione continua ad essere miope, denunciando gli errori delle precedenti giunte e mai riconoscendo i propri. Si tende ad escludere e colpevolizzare le associazioni storiche del festival piuttosto che riconoscere il fatto che non vengano ancora onorati i fornitori della precedente edizione, che ancora non si sappia nulla del comitato organizzativo del 2019 e che ad oggi, al di là dello stanziamento assicurato dal Restart, nulla è stato ancora programmato, pianificato, deliberato o determinato. Non si può far pagare a professionisti della montagna che si vogliono mettere a disposizione il fatto di aver dialogato e collaborato con l’amministrazione precedente. Invece di ricercare continuamente nuove figure solo per colpire l’immaginario collettivo con volti nuovi, bisognerebbe prima valutare con la serietà dei risultati l’operato di chi fin qui si è fatto carico di ideare e rendere possibile uno degli eventi più riusciti dela città.


16 Agosto 2019

Categoria : Politica
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