Collemaggio, parcheggio ipogeo, scatolone costoso e mai utilizzato

ESISTE DA DECENNI E NON E’ SERVITO MAI A NULLA -

L’Aquila – A Perugia arrivi in auto e i segnali ti costringono a infilarti nel parcheggio sotterraneo, perché capisci che in centro non troveresti mai posto. Una volta alloggiata l’auto, puoi prendere la metro urbana per muoverti in città. Ma la tua auto devi proprio dimenticarla. In una città civile, oggi, l’auto si lascia e si usano altri mezzi o i piedi.
L’Aquila ha un parcheggio ipogeo costato miliardi (di lire), con crediti che non incasserà mai, ma da decenni non lo usa. Alla metro urbana, mastodontica bufala del passato, ha rinunciato rassegnandosi ad una gigantesca incompiuta. Due “aquilanate” tipiche di una città che per decenni non ha saputo pensare, decidere, almeno tentare di cambiare se stessa. E poi è caduta in pezzi.
Il megaparcheggio di Collemaggio non ha mai funzionato e non funziona. Coraggiosa l’assessora Mannetti nel tentare di metterci le mani. Ce la farà?
L’enorme scatolone di cemento armato è di fatto inutilizzato. Il tappeto mobile per il centro è fuori uso . Ma soprattutto gli aquilani non sono mai stati costretti a parcheggiare là sotto, convinti a rinunciare ad occupare il centro dalla mattina alla sera, specie le migliaia di impiegati che una volta c’erano e torneranno.
Sarebbe bastato imporre con le brutte il divieto di sosta per più di un’ora o al massimo due. In tutto il centro, a tappeto, facendolo rispettare. Se vuoi tenere un’auto, parcheggiala a Collemaggio. E da lì comodamente arrivi in piazza Duolo sul tappeto mobile, 24 ore su 24. Altro ha isole pedonali e vigili urbani assenti sempre e ovunque.
Non sappiamo cosa vorranno fare adesso, se saranno capaci di usare lo scatolone miliardario. Forse sono solo pii desideri e sogni impossibili, in una città che silenziosa e dominata da sempiterne cupole stronca sempre ogni tentativo di renderla migliore.
Oltre tutto, l’area del parcheggio è trasandata, sporca, semibuia, sembra un luogo in sempiterno abbandono. Come del resto anche lo spazio della vicina basilica di Collemaggio: incredibile, ma vero. A L’Aquila accade tutto ciò che altrove sarebbe impensabile.

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