Morto Rutger Hauer: ha fatto sognare con personaggi indimenticabili


L’Aquila – (a cura di Flavio Colacito). «Ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.» Si è spento, a 75 anni, Rutger Hauer, nella sua casa in Olanda, attore che divenne famoso in tutto il mondo per il memorabile ruolo, nelle vesti di un replicante, interpretato in Blade Runner, di Ridley Scott, assieme ad Harrison Ford, evidenziando il tema della coscienza artificiale, della macchina dotata di animo e sentimento. Lo ha reso noto il suo agente ad esequie avvenute. Nato nel 1944 a Breukelen (Olanda), figlio di due attori, Arend e Teunke, Rutger cresce insieme alle sue tre sorelle. Inizia la carriera nel 1969 con la serie tv ‘Floris’, seguono alcuni film e ancora lavori per il piccolo schermo, ma è appunto “Blade Runner” (1982) a imporlo all’attenzione del pubblico internazionale. Un altro dei suoi ruoli più interessanti e’ in “The Hitcher – La lunga strada della paura”, film del 1985 di Robert Harmon, in cui interpreta un feroce killer. Nel 1988 vince il Golden Globe per il film tv “Fuga da Sobibor” e l’anno dopo viene premiato come miglior attore al Seattle Film Festival per “La leggenda del Santo Bevitore” di Ermanno Olmi, film vincitore del Leone d’Oro 1988 a Venezia. L’attore è stato anche attivo nelle cause sociali, in qualità di sponsor diretto dell’organizzazione ambientale Greenpeace e fondatore della Starfish Association, un’organizzazione no profit dedita alla sensibilizzazione sull’AIDS. Rutger Hauer è noto al grande pubblico anche per aver interpretato il protagonista maschile in Ladyhawke, un film fantastico e romantico allo stesso stempo, diretto da un altro grande regista di genere, Richard Donner, con una bellissima Michel Pfeiffer al suo fianco, girato in Abruzzo. La storia narra di due innamorati che, vittime di una maledizione, devono condurre un’esistenza senza poter vivere la loro storia d’amore, l’uno la notte nelle sembianze di un lupo, l’altra il giorno nei panni di un falco. Il film è entrato nell’immaginario collettivo, così come il personaggio del replicante, o il terribile psicopatico di “The Hitcher – La lunga strada della paura”. Lunghissima la carriera di Rutger Hauer, con più di 170 titoli, un percorso artistico travagliato e maturato dopo essere stato espulso dalla scuola di arte drammatica, per approdare poi nella Marina Olandese, una breve esperienza, per poi ritirarsi convincendo i superiori di essere affetto da problemi di natura psichica. Questa esperienza segna la sua vita, coincidendo con l’altra della permanenza un un istituto psichiatrico, dove Rutger rimarrà fino a quando riuscirà a convincere finalmente i suoi superiori dell’inutilità della sua presenza in Marina, iniziando così la carriera artistica nel 1969, prima in tv, poi al cinema, sua vera passione.


24 Luglio 2019

Categoria : Cultura
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