L’Abruzzo torna ad avere un PD?
Per ora, a giochi fatti ieri 20 a Pescara, in assenza totale di qualsiasi comunicazione esterna secondo tradizione, una cosa è sicura: il PD abruzzese ha un capo – Michele Fina, 41 anni, marsicano – sicuramente deciso a cambiare tutto. Per anni il PD ha declinato, si è svaporato, è sceso come voti e anche come autorevolezza. Ha portato nel suo crollo l’intera sinistra abruzzese, che è di fatto sparita. Conta poco o nulla, dopo essere stata a lungo un centro di potere arroccato quasi su ogni poltrona o strapuntino. Avevano tutto o quasi, comandavano e strombazzavano ad ogni livello.
Ma non sapevamo né comandare né gestire il potere che detenevano anche con arroganza.
Oggi Fina cambia – o almeno molti si augurano che lo faccia – tutto e ricomincia da capo. Non sarà facile svecchiare e spazzare via rugginosi gangli di accentratori, personaggi del passato, ambizioni e appetiti di potere. Ma chi vuole bene – nonostante le delusioni – al PD, forse aiuterà il giovane capo.
Non si vive di sola Lega o di generiche esibizioni muscolari. Anche se di un minimo di forza l’ammosciato partito dovrà pur dotarsi.
PENSIERINO – Non vorremmo dare l’orticaria ai pidini ricordando il sano decisionismo di Craxi. Ma non lo dimentichino, pur facendo finta di esecrarlo.
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