ANCE, gli enti non pagano, imprese in difficoltà: burocrazia e inspiegabili ritardi


L’Aquila – Si fa sempre più economicamente difficile la situazione delle imprese edili della provincia di L’Aquila le quali, nonostante i solleciti e i continui interventi dell’ANCE, non riescono ad ottenere dagli Enti pubblici appaltati, e da quelli che curano i lavori di emergenza post-terremoto in particolare, il pagamento nei termini contrattuali dei lavori già ultimati da tempo.
“Si è così generato – dice l’associazione costruttori Ance – uno stato di disagio economico-finanziario che può provocare a breve addirittura la chiusura di diverse imprese, con immediata ripercussione oltre che sull’economia locale soprattutto nel settore dell’occupazione, che già denuncia a un aumento del 700% di ricorso alla Cassa Integrazione.
Ance L’Aquila ritiene imprescindibile evitare che la situazione stessa continui a far sentire gli effetti di ulteriori appesantimenti a causa dei mancati incassi di cui sopra. Le Imprese, soprattutto oggi, hanno invece necessità di disporre di liquidità per fronteggiare e onorare importanti commissioni ricevute – grazie alla professionalità e alla fiducia di cui godono nel contesto cittadino e territoriale – da parte dei condomini e dei proprietari dei fabbricati privati per le ricostruzioni degli stabili di tipo A, B e C, cui faranno seguito a breve quelle di tipo E.
E’ pertanto nostro doveroso obbligo richiamare fortemente l’attenzione dei rappresentanti della Protezione Civile, del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e degli Enti non puntuali con i pagamenti ai quali, e ad ognuno per le rispettive competenze, intendiamo far presente che la mancata corresponsione del dovuto potrebbe essere concausa dell’aggravamento delle condizioni di mercato del tutto sfavorevoli per i costruttori della provincia dell’Aquila. I quali, a causa della indisponibilità finanziaria di cui risentono per i mancati incassi (ed avendo tra l’altro raggiunto, o superato, i limiti di ogni possibile anticipazione sia in proprio sia in relazione ai finanziamenti bancari di cui possono disporre) potrebbero vedersi altresì costretti, loro malgrado, a non poter assumere altri impegni per concorrere di fatto alla ricostruzione della città e dei centri ricadenti nel cratere sismico.
Ance L’Aquila, stando così le cose, denuncia che perdurando le predette situazioni di difficoltà si rischia di accentuare, di fatto, le condizioni che lasciano campo libero alla concorrenza di imprese non locali, peraltro già massicciamente presenti sul territorio, con grave danno per la già sofferente economia locale. Tanto considerato Ance L’Aquila auspica che gli Enti committenti – e gli Enti istituzionali e locali cui la presente richiesta è parimenti rivolta – nella consapevolezza di quanto qui rappresentato, dispongano i pagamenti dei lavori eseguiti a favore delle Imprese interessate con urgente sollecitudine”.
(Ndr) – Se gli enti non pagano perchè non hanno i soldi, le colpe sono altrove. Se invece i ritardi dipendono da burocrazia, inadempienze, ritardi e dalle solite motivazioni che stanno affondando questa città e questa regione, allora il discorso è diverso: siamo in emergenza e bisogna usare le maniere forti. Le imprese presentino denunce e informino la stampa di fatti, circostanze, situazioni. Oppure, ancora meglio, ricorrano alla magistratura.


23 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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